Il Filosofo alla Moda: Lezione CXXIII
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Niveau 1
Lezione CXXIII
A’ Padroni verso i loro Domestici, e Servidori.
Citation/Devise
Esopi ingenio statuam posuere Attici,
Servumque collocarunt aterna in basi,
Patere honoris scirent ut cuncti viam,
Nec generi tribui, sed virtuti, gloriam.
Servumque collocarunt aterna in basi,
Patere honoris scirent ut cuncti viam,
Nec generi tribui, sed virtuti, gloriam.
Phæd.~i L. II. Fab.~i IX. I.
Niveau 2
Metatextualité
Dopo avere ricevuti molti inviti d’andare a passare un mese in
Campagna presso un Cavalliere mio amico, mi vi portai con esso lui la settimana passata. Ed eccovimi fissato per qualche tempo, rissoluto di apparecchiarvi nuovi Fogli da
pubblicare.
Niveau 3
Récit général
L’aria di tutti quelli, che servono in questa Famiglia, comparisce sì
contenta, che, come ben si vede dalla loro mina, si stimano felici d’avervi luogo. Vi è una cosa,
che non ho mai osservata in altre parti: d’ordinario i Domestici stanno lontani da’luoghi della
Casa, dove ha da passare il Padrone; quì, tutto al contrario, cercano la occasione d’incontrarlo; e
tutte le volte, che se gli presentano, in questa maniera, senza essere chiamati, s’intende, per così
dire, da una parte, e dall’altra, esser questa una specie di visita, e di omaggio, che rendono al
loro superiore. Questa famigliarità si dee attribuire alla dolcezza, ed alla bontà del Padrone, il
quale sà non ostante regolare sì bene le sue spese, che mai gli manca il danaro; e ne ha sempre di
scorta dentro lo scrigno. Questo è il sistema, che tiene l’animo in calma, e che toglie le occasioni
di svaporare in espressioni nojose; e di escire in violenti o contradittorj ordini, che
mettono in disordine le famiglie. Così vanno d’accordo il rispetto, e l’amore; ed una certa
giovialità nell’eseguire i loro doveri forma il carattere distintivo in tutti li Domestici di questa
Casa. Quando un servidore viene chiamato dinanzi al Padrone, non vi si porta col timore d’essere
sgridato per qualche leggero trascorso, nè d’incontrare la minaccia d’essere spogliato, e di
scacciato a calci, nè di rimanere oppresso da strapazzi, ed ingiurie, come praticano molti indegni
Padroni; Si chiama più tosto per sapere da lui come sia ritornato sì presto; se è passato dalla tale
Fittanza; se il buon vecchio, che la tiene, stà di buona salute; se l’ha salutato da sua parte; o
per chiedergli qualche altra cosa di questa natura. Un Signore, che si attrae il rispetto de’suoi
Domestici colla benevolenza, vive più da Principe, che da Privato; i di lui ordini sono ricevuti
come favori; e la distinzione d’avvicinarsi a lui, per eseguire ciò che commanda, forma parte del
loro salario. Non è meno meravigliosa la maniera, con cui il mio Cavalliere cerca di incoraggire li
suoi Domestici. Ha sempre creduto, che l’usanza di donare i suoi Abiti vecchi a
servidori, non possa produrre se non pessimi effetti negli animi bassi, ed ispirare una sciocca
opinione di ugualità in quelli, che non abbadano se all’esterno. L’ho udito sovente a scherzare, nel
proposito, dipingendo al vivo un Cavalliere giovine, il quale maltratta il suo servidore, vestito
collo stesso abito, che due, o tre mesi prima formava tutta la sua gloria, ed era il segno più
fastoso della sua distinzione. Riesciva eziandio più grazioso, quando deridea le Dame, sopra questa
specie di generosità. Mi ha raccontato, che ne conoscea una bellissima, la quale premiava, e puniva
le sue Cameriere, colle sue bagaglie, o buone, o cattive, che loro donava. Il mio Cavalliere non
restringe la sua benevolenza verso i Domestici a bagatelle di questa natura. Un servitore, che fà
bene le sue parti, puole ben presto far conto d’avere a sua elezione di non essere più tale. Egli è
sì buon’Ecconomo, come ho già detto, e sì convinto, che l’Arte di governare la borsa è la virtù
cardinale di questa vita; e che lo sparagno è il sostenimento della Generosità; che puole sovente
rilasciare una buona somma di danaro, quando si tratta di rinovare una Fittanza, ed anche concederla
gratis ad un bravo Domestico, che vuole stabilirsi nel Mondo, o pure fargli pagare da terza mano ciò che ne dovrebbe ricavare egli stesso, per metterlo in istato di vivere con più
agio, se non lascia il suo serivzio.
Metatextualité
Ma giacche il fine di questo
Foglio si restringe ad’una dolce ammonizione a’Padroni ingrati, io mi determinerò a ciò che ogni
giorno accade; e protesto, che non ho mai veduta altra Famgilia, se non questa del mio Cavalliere,
con una, o due altre, dove i buoni Domestici sieno trattati come meritano. La sua generosità si
estende fino à Figlivoli de’loro Figliuoli. Questa mattina stessa ha impiegato il figliuolo del suo
Cocchiero. Per conclusione parlerò d’un Quadro, che stà nella sua Galleria nella qualve ne sono
molti degni d’essere esaminati, e che potranno servire a qualcuna delle mie speculazioni.
Niveau 3
Récit général
Il quadro si vede appeso nel fine di questo gentile edifizio. Vi sono
dipinti dentro un Fiume, due Giovani uno de’quali comparisce tutto nudo, e l’altro in abito di
Livrea; il primo, che apparisce mezzo morto, mostra tanta vita, per dare segno d’una straordinaria
gioja nel volto, e di benevolenza per l’altro; Credetti, che la Figura moribonda avesse
qualche aria del Cavalliere, e rivoltandomi a rimirare il Credenziero che mi accompagnava, acciò me
ne dasse la spiegazione; mi disse, che l’Uomo in abito di Livrea, era un Domestico del Cavalliere;
questi si ritrovava sulla ripa del Fiume, mentre il suo Padrone vi nuotava, osservò una debolezza,
da cui era stato in un subito sorpreso, che lo strascinava sotto l’acqua, vi si gettò egli stesso, e
lo trasse dal pericolo. Aggionse, che il Cavalliere ritornato a Casa gli fè spogliare la Livrea, e
con una generosità poco commune, accompagnata fino al presente da segni replicati del suo favore,
gli donò in proprietà quella gentile Casa di Campagna, che abbiamo veduta ritornando in quà. Mi
sovvenne allora, che il Cavalliere mi avea detto, al proposito di questa Casa, che vi stava
un’onestissima persona, a cui era molto obbligato, senza spiegarsi d’avvantaggio. Parendo io poco
soddisfatto di certa cosa, ch’era nel quadro, il mio interprete disse, che ciò si era fatto contro
la intenzione del Cavalliere, che quel buon Uomo avea dimandato in grazia d’essere ritratto, collo
stesso abito, che portava, quando ebbe la fortuna di salvare il suo Padrone.