Il Filosofo alla Moda: Lezione CX
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Lezione CX
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La Lettera del vostro Corrispondente sopra i cercatori delle Ricche
Ereditiere colle rifflessioni da voi aggiontevi, m’incoraggiscono ad esporvi il caso, in cui mi
ritrovo, e vedrete, ch’egli è un torto, di cui tutto il mondo si lagna.
Vi scongiuro quanto sò, e posso di pubblicare
subito la presente, e d’istruirci, con sollecitudine, quali siano le naturali cagioni delle
stravaganti voglie, che infestano nella loro gravidanza le Donne. O pure liberatemi dal
timore, che la mia non partorisca, o tosto o tardi, qualche mostro de’più spaventosi, che siano
comparsi al mondo. Si dice che il Figliuolo porta i segni, e la rassomiglianza di ciò che le Madri
hanno con ardenza bramato. Guai a me se questo è vero.
Non saprei indovinare quali possano essere gli altri entusiasmi delle sue voglie; ma se vi
fosse mezzo di bandire, colle ragionevoli persuasive, la capriciosa stravaganza di codeste fantasie
stravolte, non tardate, di grazia, col vostro soccorso. Essendo questo un aggravio troppo duro da
tollerare, mi pare, che in tutti li contratti di matrimonio si dovrebbe inserire la clausula, che il
Padre fosse garrante delle voglie di sua Figlia. Attenderò con impazienza i vostri conseglj. Ditemi
vi prego, in tale accasione, il vostro parere, se il Figlio, che ha da nascere, amerà un giorno tanto i Cavalli, quanto Mario~i è innamorato della Porcellana. Sono.
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Brief/Leserbrief
Io sono un Gentiluomo, che quasi sempre sto in Campagna, con cinque
mila Scudi d’entrata. La mia disgrazia è, che tengo una sola Figliuola, onde sono esposto agli
assalti degl’Insolenti di maniera, che da quattro anni continui non godo un momento di requie,
forzato a fare la guardia al mio Palagio, colla esattezza d’un Governatore in qualche Piazza di
frontiera; sì che posso dire d’essere sempre in guerra. È vero che per difesa, oltre una banda di
Donne salariate, ed una Vecchia mia parente, che stanno ad’ogn’ora vigilanti, tengo
quantità di ben carichi Moschetti, e di ben tesi Trabocchetti in varj luoghi del mio Giardino. Con
tutto ciò malgrado queste diligenze, bene spesso mi accade di vedere qualche temerario furbaccio
passare a Cavallo sotto le mie Finestre, così ben’attappato come se andasse ad un Festino, per
venire, senza dubbio a riconoscere la piazza, come parmi voi stesso vi siate espresso. Di più
informato essere questa la maniera di certi Cavallieri, l’assaltare cioè le Innamorate così a
Cavallo, io stò in questo all’erta, e perciò ho destinato a mia Figlia un appartamento dietro la
Casa, in vece di quello, che avea sulla pubblica strada. Sono gionto a rifiutare una considerabile
Carica in Corte per timore di qualche disgrazia se abbandono il posto. Desidererei per tanto, che
voi incoraggiste un proggetto da me formato, e per cui hò già passati molti ufficj, che si
stabilisca cioè una Legge, per assicurare da’seduttori le nostre Figliuole.
Metatextualität
Sono &c.
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Brief/Leserbrief
Metatextualität
Sig. Filosofo.
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Allgemeine Erzählung
Sono più di sei anni che ho pigliata Moglie; ne ho riportati quattro
Figliuoli, e presentemente stà incinta del quinto. La spesa, in cui mi ha impegnato per soddisfare
le sue voglie nel tempo delle sue gravidanze, avrebbe non solamente servito a pagare in abbondanza
quelle de’suoi parti, ma eziandio almeno per due Anni, quelle della loro educazione. Le sue voglie
erano sì strambe, che non si restringeano ad ogni sorta di cibi, o di bevande; ma si estendeano
agl’equipaggi, a mobili, e ad’altre simili vanità. Per non istancarvi col nojoso dettaglio di tutte,
ve ne darò solamente qualche picciola mostra.
Hieri mattina ritornando dalla Campagna, una truppa di Corvi a sfamarsi di sì buon appetito
sopra una Carogna, che venne sorpresa dalla insuperabile voglia di averne la sua parte; sì che
priegò lo stassiero, acciò si portasse a tagliarne un pezzo, come se fosse per lui: io tacqui sul
timore di qualche sconciatura, ed egli ubbidì; arrivata à Casa, vi si gettò sopra con tanto ardore,
che parea la divorasse.
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Exemplum
Quando era incinta del mio primogenito Celio, ritornò, un giorno a
casa, vicina a dare in deliquio. Era stata a rendere la visita a certa sua Congionta, il di cui
Marito l’avea di fresco regalata d’un Copè, con due Cavalli gentilmente bardati; e mi assicurò, che
le era impossibile il respirare di là da una settimana, se non pigliava aria dentro una Carrozza
della medesima qualità, destinata à suo proprio uso, A fine di non perdere un Erede,
le accordai sollecitamente la dimanda. Ebbe indi voglia di cambiare i mobili della sua più nobile
stanza, sotto pretesto, che arrischierebbe il Figlio di rassomigliarsi a qualchuna di quelle
orribili figure di pittura antica. Bisognò dunque subito facessi rinovare il tutto per soddisfarla.
Quando portava Mario il secondo nel seno, le venne in capo un nuovo servigio d’Argento; e tanta
porcellana, che sarebbe bastata per fornire una grande Bottega. Anche di queste cose la contentai
per non essere Padre d’un Orco. Fin quì ritrovai, che le sue dimande cresceano a misura, che le
ottenea; e se avesse continuato sù questo piè, era infallibile la mia rovina. Per mia fortuna, nella
terza gravidanza, che ci die alla luce Cratillo, la sua fantasia si abbassò ad un majaletto da
latte, che sullo spieto girava. Si fe mettere de’ripari, e accomodare in maniera di strappargli le
orechie abbrustolite co’denti. Mi era più caro il contentare le voglie del suo palato, che quelle
della sua vanità. La facevo servire di buon cuore, ora d’un Cotorno, ora d’una Pernice, ora di
Ortolani, ora di Quaglie: nè mi sarei lagnato quando l’avessi dovuta alimentare di Picelli freschi
nel mese di Marzo, e di Ciregie in quello d’Aprile. Il meglio si è, che nella sua gravidanza è
doventata una vera Fanciulla. Si applica a mangiare de’calcinacci, e della terra, col
ridicolo pretesto, che il parto avrà la pelle più bianca; nè quì stà il tutto, volea in ogni
maniera, che ne mangiassi anch’io, acciò il Figlio non avesse ombra della mia tintura, ma in questo
non ebbi animo di compiacerla.