Citazione bibliografica: Cesare Frasponi (Ed.): "Lezione CV", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.2\105 (1727), pp. 253-259, edito in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Gli "Spectators" nel contesto internazionale. Edizione digitale, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.241 [consultato il: ].


Livello 1►

Lezione CV

Livello 2► La Lezione pubblicata sopra la società delle persone brutte, e stata da questa sì bene ricevuta, che senza verun riguardo a suoi statuti, che vi si oppongono, la mia testimonianza ha servito nella mia propria causa, sì che mi hanno ammesso nella loro amirabile Compagnia.

Tutto glorioso dell’onore; che mi fanno, non sò rattenermi dal pubblicarlo. Non è poco godimento per me il vedere, che ho data occasione al loro Presidente di far comparire la fecondità del suo ingegno, e la vasta letteratura, che se gli attribuisce. Non dubito, che la sua Ringa non sia stata interrotta da pause, e da applausi, che nella narrativa, perdono tutta la loro grazia; che il mio Corrispondente, se mi è permesso il dirlo, non l’abbi saputa rappresentare qual è veramente stata. Che che ne sia, approvo molto il dispregio, [254] che la società mostra della Bellezza. Non dee l’Uomo esser lodevole, per cose, nelle quali, non ha veruna parte la volontà; di maniera che, tutte le volte, che la natura giudica a proposito il divertirci per così dire con se stessa, la nostra società puole seguire il suo esempio, e trastullarsi de’suoi giuochi. Ecco la Lettera, che il mio Corrispondente al proposito scrive.

Livello 3► Lettera/Lettera al direttore► Metatestualità► Signor Filosofo.

La pubblicazione da voi fatta della mia ultima Lettera vi attrae questa, come vedrete. ◀Metatestualità Livello 4► Racconto generale► Chi direste abbia io ritrovato l’altra sera alla porta del nostro Ridotto? Non indovinareste, che fu il mio caro Amico, nostro riverito Presidente. Conobbi subito alla sua aria, che avea qualche cosa, che lo stuzzicava: cosi appena gettati gli occhi sopra di mè, disse: Oh oh Dottore, sapete, che vi sono delle buone nuove? Il Filosofo alla moda ha parlato della nostra società, con termini sì onorevoli, che mostra gran desiderio d’esservi ammesso; e per raccomandarsi con più efficacia ha fatta una descrizione esatta, e naturale del suo ceffo; È vero, che le nostre Regole non dicono una sola parola in favore delle faccie corte; ma il suo caso è un poco straordinario; nè dubito non vi sia qualche apertura, per cui vi si possa ficcare. Almeno i nostri statuti affatto [255] non lo escludono; e se egli ha il rimanente del corpo proporzionato alla brevità del suo volto, non avrà bisogno di sfigurarsi per doventare uno de’nostri. Gli dimandai il Foglio stampato, in cui vi siete dipinto al naturale, per vedere se avete buon aria; e dopo esserci a vicenda regalati della vostra piacevole figura, il Sig. Presidente mi disse, che io vi servirei dimani a sera di Procuratore nella nostra Assemblea. Appena vi fummo adunati, che il Sig. Presidente incominciò un Arringa sopra la Introduzione, che avete posta alla testa della mia Lettera; fe vedere, con tanta forza di ragione, e con tanta agilità di discorso; Che non vi era stata, da longo tempo, una speculazione di tale natura, e ch’era d’un prezzo inestimabile per lo Pubblico; mentre tendea a riconciliare le Anime coi loro Corpi: ed a’colmare l’animo di quelli, che hanno delle superfluità, delle diffettuosità, o qualche altra irregolarità naturale ed a obbligare tutti gli Uomini a contentarsi de’loro proprj Carcassi, benche non fossero disposti cosi matematicamente come bramerebbono. Aggionse, che il non esservi fatta prima la vostra riflessione: che i nostri volti non sono di nostra elezione, molte Persone aveano violate tutte le regole d’una buona educazione, ed erano caduti in incredibili stravaganze. Quanti specchi, esclamò, non sono stati censurati, calunniati, che dich’io! rotti in mille pez- [256] zi, per avere rappresentata la verità? Chi non sà, che una delle maggiori sorgenti del turbamento, e della miseria, che accompagnano questa vita, particolarmente trà le persone di qualità, non viene, che dal troppo rigoroso esame sopra la irrevocabile configurazione delle nostre parti esterne; o di certe disposizioni naturali, ed invicibili, a doventare grassi, a magri? E pure un poco più di dottrina del nostro Filosofo li liberarebbe da tutte codeste inquietezze; e farebbe anche loro vedere, che non vi e forse un solo di que’diffetti, dei quali si lagnano, che non sia stato altre volte in voga; che non lo possa essere di nuovo; è che per avventura, non lo sia anche oggidì in qualche parte del mondo.

Livello 5► Exemplum► Madama Ampla si è resa la più miserabile di tutte le Donne; Ella si lagna del mangiare, e del bere per paura di troppo ingrassare; la sentite ad ogn’ora esclamare: In tre mesi sarò tutta tonda; non avrò più taglio di sorte. Tutta la disgrazia di questa Dama consiste nell’essere piantata in cattivo terreno; poiche dall’altra parte del mare, per esempio, in Arlem, uno de’minimi Tagli vi pesa centocinquanta libre. Que’bravi negozianti regolano le loro Bellezze a libra, come il Bottiro; e quando madama Grossa fù in que’ Paesi, si ritrovò meno bela di madama Goffe d’un mezzo Peso. ◀Exemplum ◀Livello 5

Livello 5► Exemplum► Abbiamo parimente il Sig. Stecco Gentiluomo ben fatto, d’una vita senza diffet- [257] to; ha due mila scudi all’anno; con tutto questo, io non vorrei essere in sua vece per la metà di quella entrata; avvegnache egli ne darebbe il doppio, se l’avesse, per un pajo di Gambe formate giusta la di lui fantasia. ◀Exemplum ◀Livello 5 Non vi era tanta delicatezza in un Regno, al tempo di certo Rè; non vi era niente allora, che fosse più alla moda delle gambe sottili, intitolato perciò Gamba di Faggiano. Livello 5► Exemplum► Se vogliamo salire più alto nella storia, ritroveremo, che Alessandro il Grande piegava un poco la testa sulla spalla sinistra; che non vi era uomo, il quale uscisse allora di casa, se prima non si era aggiustata la nuca del collo; che tutti li nobili parlavano al Principe, e discorreano frà di loro obliquamente; e che tutti gli affari d’importanza nella Corte di Macedonia, si trattavano a collo torto. ◀Exemplum ◀Livello 5 Questo non è il tutto: Livello 5► Exemplum► verso il primo Secolo del Cristianesmo, erano in grande stima i nasi Romani, ma non se ne parlò più fino, che la moda si rinovò dell’ottantaotto. Non è pure gran tempo, che un Rè alzò la schena alla metà de suoi sudditi; e le spalle grosse, si come i nasi aquilini, formavano buona parte della loro gloria. ◀Exemplum ◀Livello 5 Ma per venire alle strette: Si tratta, questa sera, della elezione d’un membro; e permettetemi vi proponga il Sig. Filosofo alla moda. Gia sapete, che egli è; forse non abbiamo un suo pari.

La maggior parte de’voti erano più che guadagnati, quando uno de’più vecchi, che il Sig. Presidente avea cer-[258]cato di cattivare col suo bellissimo discorso alzò il mento, e mettendolo a livello del suo naso, con aria grave si dichiarò: Che se voi gli foste sufficientemente noto, non vi sarebbe persona al mondo più disposta di lui a servirvi, ma che avea sempre avuto riguardo al proprio dovere, ed al merito de’soggetti; ch’egli non sapea di certo se voi foste bell’Uomo, o nò; e che la vostra testimonianza, nel caso, non prova, poiche ciascuno inclina a parlare in proprio favore. Se gli è bell’Uomo, ripigliò il Presidente? e non sapete, ch’egli è bell’ingegno? vi siete dunque scordato del Proverbio? Affine ancho di togliere ogni scrupolo a quel vecchio, aggionse: Che il merito non era sì esenziale, e che potreste mettervi una maschera. Questo obbligò il buon Uomo a fare una pausa, e chiedere trè giorni da pensarvi. Ma il Presidente continuò il suo punto, e sostene; Che i begl’Ingegni, di tutti li secoli, aveano goduto il privilegio di mascherarsi come voleano; e che la corona destinata alle loro fatiche era sempre stata una maschera, che venia loro presentata da una satira, o qualche volta dallo stesso Apollo. Per confermare la sua Tesi fe subito ricorso a’Frontispici di molti Libri, in particolare alla traduzione di Juvenale, alla quale lo rimise; e disse di più, che tali Autori erano Larvati o vero Larva donati degli antichi; le loro maschere, o quelli che gli onoravano con una masche- [259] ra. Questo tratto di Letteratura dissipò tutte le obiezioni, e foste eletto per uno de nostri allievi.

Indi il Sig. Presidente fè bere in giro alla vostra salute, e protestò; che non ostante ciò avea detto d’una maschera, non credea, che voi ne aveste più bisogno del Gatto pardo; di maniera che non avete da fare altro, che pagare i diritti, i quali sono quì molto mediocri, purche non siate esentato; ◀Racconto generale ◀Livello 4 e potete in avvenire pigliare il titolo di membro della Società difforme. Tanto mi viene ordinato di scrivervi. Vi prego di volere con questa occasione accettare la congratulazione di quello, ch’è &c. ◀Lettera/Lettera al direttore ◀Livello 3 ◀Livello 2 ◀Livello 1