Metatextualität
Signor Filosofo. Giusta la ricerca, che avete prescritta a’Leggitori
in uno de vostri Foglj, io ho adempiuta la mia, che ritroverete quì sotto.
Io posseggo una
considerabile facoltà, nè sono maritata. Saranno dieci anni, che mi si offrono diversi partiti; e vi
è un Giovine assai gentile, che mi sollecita, a determinarmi in suo favore. Padrona di
me stessa, vengo in tutti gli Inverni alla Città, dove passo il mio tempo nella maniera, che vedrete
dal mio giornale. L’ho intrapreso dallo stesso giorno, che comparve il vostro. Martedì notte.
Occupata dal proggetto del mio giornale, non ho potuto corricarmi, che alle undici ore. Mercoledì
mattina dalle ore 13. fino alle 15. ho bevute due Chiccare di Chioccolato, stando in Letto; ed ho
ripigliato il sonno. Dalle ore 15. ho mangiato un biscottello, bevuta una Chicchera di Thè, e letto
il Filosofo alla moda. Dalle 15. fino alle 18. sono stata alla mia Toletta, ed ho assettata una
nuova Conciatura; ordinato, che si avesse cura di lavare, e pettinare la mia cagnolina Lisetta~i. Il
Blu fà meglio di tutti gli altri colori. Dalle 18. fino alle 19. e mezza, sono stata nella strada
de’Mercanti in Carrozza; ed ho contrattato per un pajo di ventaglj. Dalle 19. e mezza fino alle 21.
ho impiegato tutto questo spazio a desinare. Il Signor Fadone~i è passato dinanzi alla Porta co’suoi
Servidori vestiti di nuovo. Dalle 21. fino alle 23. mi sono adornata. Ho resa la visita alla Vecchia
Madama Galliard~i, ed a sua Sorella, dopo avere inteso a dire, che oggi appunto erano andate in
Campagna. Dalle 23. fino alle 24. ho giocato alla Bassetta. Non accade più fissarsi
sull’asso di Bastoni. Giovedì. Dalle ore quattro di notte sino allo 11. Sognato, che stavo in
collera contro il Signor Fadone~i. Dalle 12. fino alle 14. Bevuto il Chiocolato, e Letti due Atti
dell’Opera, stando à Letto. Dalle 14. fino alle 15. intorno alla Tavola del Thè; mandato a pigliare
Cupido da madama Castelfadato, per Lisetta~i. Letti i biglietti dell’Opera. Ricevuta una Lettera dal
Signor Fadone~i. L’ho chiusa nel mio Baulo ferrato. Il rimanente della mattina; La Conciatrice
Fontana~i; ciò ch’ella mi ha detto dell’acqua, che madama Castel Fadato~i impiega per conservarsi il
colore. Rotto un dente del mio piccolo Pettine di tartaruga. Mandato Francesco~i per informarsi se
Madama Magret~i avea riposato l’ultima notte, dopo avere veduto saltare la sua Gatta fuori d’una
Finestra. Mi parve d’essere pallida: Fontana~i mi disse che il mio Specchio mi fea torto. Abbigliata
à 20. ore. Dalle 20. fino alle 21. il Desinare era freddo, prima che mi posassi a Tavola. Dalle 21.
fino alle 22. ho avuta compagnia. Il sentimento del Signor Fadone~i sopra Miltone. Sua relazione
delle Cannibali. La Fantasia, ch’egli ha per una Pilotta. Miniatura, che ha sopra la sua
Tabacchiera. Madama Castel Fadato~i la vecchia, mi ha promessa la sua Cameriera per tagliarmi i
Capelli. Perdute cinque Doppie alle Carte. A mezza notte à Letto. Venerdì à 12. ore,
ancora in Letto. Rilette tutte le Lettere del Signor Fadone~i. Cupido~i, e Lisetta. Alle 14.
Risoluta di passare tutta la giornata in Casa, e di non ammettere visite. Dalle 14. fino à mezzo
giorno in conferenza colla mia Sartora. Aggiustata una guarnitura di Fettucce. Rotta una Tazza di
Porcellana. Dal mezzo dì fino à 18. ore mi sono chiusa in Camera, per esercitarmi a pigliare le arie
di Madamosella Modet~i. Alle 18. ho dimandato il mio Lavoriero; Fatta una mezza foglia di viola al
Fazzoletto, che riccamo. Gli occhi mi feano male, e mi pesava la Testa. Gettato il Lavoriere al suo
luogo; e finito di leggere ciò che mi restava dell’Opera. Dalle 20. fino alle 21. ho pranzato. Dalle
21. fino a mezza notte cambiata risoluzione, mi sono abbigliata, per escire. Giuocato alle Carte
fino a mezza notte. Ho ritrovata à Casa Madama de Malignì. Conversazione. Le pietre della Collana di
Madamosella Brillante~i, sone false. La Vecchia Ladi si marita, con un Giovine plebeo che non ha un
soldo. Madamosella Prudenza~i è andata in Campagna. Celio Villanova~i ha i capelli rossi.
Madamosella de Malignì~i mi ha detto all’orecchio che avea qualche cosa da communicarmi circa Monsù
Fadon~i. Sono sicura, che non è vero niente. Dopo la mezza notte ho sognato, che Monsù
Fadon~i era genuflesso dinanzi a me, e che mi chiamava Indamora. Sabbato. Mi sono levata à 12. ore.
Sieduta alla mia Toletta. Dalle 12. fino alle 13. posta, e levata una mosca mezz’ora continua prima
di poterla fissare; fermata finalmente sopra il mio sopracciglio sinistro. Dalle 13. fino à mezzo
dì. Bevuto il Thè, e mi sono abbigliata. Da mezzo dì fino à 19. ore. Sono stata alla chiesa.
Numerosa, e bella Compagnia. La terza aria della nuova Opera. Madama Castel Fadato~i ornata in
maniera spaventosa. Dalle ore 20. fino alle 21. Desinato. Madamosella Cato~i mi è venuta à pigliare,
per andare all’Opera, prima che fossi levata da Tavola. Dalle 21. fino alle 23. Bevuto il Thè.
Cacciato un Servidore, per avere maltrattata Lisetta~i. A 23. ore mi sono portata all’Opera. Non ho
veduto Monsù Fadon~i se non al principio del secondo Atto. Ha parlato con un Gentiluomo, che avea la
Perucca nera. Ha salutata una Dama, che gli stava in faccia; egli ed il suo Amico hanno applaudito à
Nicolino~i nel terzo. Atto Monsù Fadon~i ha gridato ancora. Mi ha condotta fino alla mia Carrozza,
mi pare m’abbi stretta la mano. A 7. ore a Letto. Cattivi sogni. Mi parea, che Nicolino~i
pretendesse d’essere Monsù Fadon~i. Domenica, Indisposta. Lunedì alle 12. risvegliata
da Madamosella Cato~i. Il Libro dell’Opera era sopra una Sedia vicina al mio Letto. Cato~i ha
recitati à mente gli otto più bei versi, che siano nell’Opera. Siamo andate senz’abbigliamento
dall’Astrologo, giusto la rissoluzione, che ne aveamo pigliata. Mi ha detto che il nome del mio
Amante principia per G. Non si è gran cosa allontanato. Se avesse nominata la Lettera che precede
nell’ordine alfabetico, avrebbe giusto indovinato, &c. Dopo avere riletti tutti questi capi, non
sò determinarmi, se io passi il mio tempo bene, o male. Vi confesso, che questa curiosità non mi era
mai venuta in mente, se non dopo la lettura del vostro Foglio, al proposito. Frà tutte le azioni di
cinque giorni che vi descrivo, appena ve n’è una, che possa del tutto approvare, eccettuata la
foglia d’una viola che ho principiata, e che sono rissoluta di terminare, il primo giorno, che né
avrò l’agio. Per quello riguarda Monsù Fadon~i, e Lisetta~i, non avrei mai creduto, che mi dovessero
occupare tante volte, come ritrovo nel mio giornale. Caccierò, se così assolutamente volete,
Lisetta~i; e se Monsù Fadon~i non viene presto ad’una decisione, non soffrirò, che la mia vita passi
in un continuo sogno
Metatextualität
sono, &c. Clarinda~i.