Operosè mihil agunt.
Per questo si applicano spesso a composizioni, che richieggono vivacità, e fuoco, costando loro dolori infiniti a partorirle. Bisogna eziandio confessare, che sarebbe assai meglio essere schiavo di Galera, che bell’ingegno, quando non si potesse ottenere questo titolo, se non col favore di quelle penose Bagatelle, inventate da certi Autori, che aveano più sapere, che ingegno.
Lipogramatisti dell’Antichità, o turbatori di Lettere. Senza rima, e senza ragione, concepivano una sì grande antipatia per una certa Lettera dell’Alfabetto, che noll’ammetteano un sola volta in tutto un Poema. Tryphidioro, era abbilissimo in questo genere. Scrisse una Ode sulle avventure di Alpha, per la ragione de’contrarj, mentre questa prima Lettera dell’alfabetto Greco ne era assolutamente bandita; in quella guisa, che la parola Lucus, che significa Bosco, viene à non lucendo; perche ne’Boschi non vi è il lume chiaro. Dà il titolo di Beta al secondo Libro, per la stessa ragione. In somma, esclude le ventiquattro lettere ciascuna la sua volta, e fa vedere a tutte, una per una, che potea fare senza di loro.
Dovea essere qualche cosa molto piacevole il vedere questo Poeta impegnato ad evitare la Lettera scommunicata, con tanta premura, quanta ne avrebbe avuta un altro per osservare la quantità, e per isfuggire, al favore di tutti i Greci Dialetti, quando era pressato Ode di Tryphiodoro oggidi sussistesse, forse i nostri eruditi Pedanti la citarebbono, con più ostentazione, che l’Ode di Greca.
Enigma. Consiste nel far ecclissare, non una Lettera, ma una parola intera, in luogo di cui si mette una figura. Quando Punica significava l’Elefante.
Adoprò questo stratagema per non esporsi al rigore delle Leggi, che vietavano ad un particolare il mettere la sua effigie sulle pubbliche monete. Cece. Forse così volle, per insinuare, ch’egli non si vergognava, nè del suo nome, nè della sua Famiglia, in faccia di tutti li rimproveri, che gli veniano fatti nel proposito da suoi invidiosi Competitori. La storia Greca ci parla eziandio, d’un celebre edificio, dove si vedeano le figura d’una Rana, e d’una Lucerta impresse su molti luoghi. Queste parole in Greco, erano i nomi degli architetti, che si erano appigliati a questa invenzione, perche le Leggi del Paese proibivano di mettere i loro nomi sopra veruna delle loro Fatture. Per questa stessa causa si crede, che i crini, che cadeano sulla fronte del Cavallo nell’antica statua equestre di Atteniese. Egli è uno o due secoli, che questo cattivo gusto regnava presso i nostri Antenati senza veruno di que’motivi occulti, che si sono addotti degli Antichi, ma colla sola mira di comparire ingegnosi.
Hic jacet Barium, Patavium, de nunc dimittis”. Colla parola Barium volea alludere al Famoso Patavium, al miracoloso Nunc Dimitis, al Santo vecchio Simeone autore del Cantico, che principia Nunc dimittis.
Ritrovo pure, che gli Antichi aveano l’arte di conversare con un echo, e di ottenerne delle risposte esatte, e seguite. Se questo puol essere perdonabile a qualche Autore, si lasciarebbe correre senza dubbio a Latino, in Greco ed in Ebreo. Un’altro Scrittore però di non tanta riputazione, ha l’ingegno di mettere in ridicolo questo cattivo gusto: introduce in certa sua Comedia un Poeta, che si lamenta d’avere perduto il suo orso, a Echo, che