Citation: Cesare Frasponi (Ed.): "Lezione LXXXVI", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.2\086 (1728), pp. 128-134, edited in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): The "Spectators" in the international context. Digital Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.222 [last accessed: ].


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Lezione LXXXVI

A quelli, che si dilettano di giuocare al Lotto.

Citation/Motto► Pernitiosum somnium.

Hom. Iliade II. 6. ◀Citation/Motto

Level 2► Level 3► General account► Certi Scolastici ridicoli hanno posto in quistone: Se un Asino, collocato frà due mucchj di sieno, Che ugualmente lo tentassero, e movessero il suo appetito, col medesimo grado di attrattiva, mangerebbe dell’uno, o dell’altro.

La maggior parte decide in disvantaggio dell’Asino, che morirebbe, dicono, di fame, in mezzo all’abbondanza; perche non avrebbe un grano [129] di libertà, o di arbitrio, per determinarsi più da una parte, che dall’altra. Così li due mucchj di sieno lo manterebbero in un continuo equilibrio, presso poco; come le due pietre di Calamità, che si veggono incastrate, l’una nel vuolto della Capella di Maometto alla Meca, e l’altra nel pavimento, che tongono la Cassa di Ferro, in cui sta riposto il di lui corpo, sospesa nell’aria, se ha da credersi alla fama che corre. ◀General account ◀Level 3Per me non ardirò decidere, che l’Asino posto in una situazione sì delicata, morirebbe frà i due mucchj di sieno, più tosto, che violare la neutralità verso di loro; ma avvanzarò qualche rifflesso sulla condotta di quelli della nostra specie, in un simile caso. Quando uno vuol’arrischiare il suo danaro al Lotto, ciaschedun numero gli comparisce con tanta attrattiva, e con tanta dispozione a riescire, con quanta ciascun altro de’suoi compagni. Hanno tutti lo stesso diritto alla buona Fortuna; sono tutti sullo stesso piè di concorrenti; ne si puol assegnare veruna ragione, per cui l’uno debba preferirsi all’altro pria che sia fatta la estrazione; e perciò il Capricio viene sostituito alla ragione. E si forma qualche motivo chimerico, dove non ne può ritrovare veruno, che sia reale. Level 3► Exemplum► Io conosco una Persona onesta, la quale ha molto genio di arrischiarsi sul numera 1727 [130] perche è l’anno corrente dalla nascita del nostro Salvatore.

Vi è un altro a me noto, che pagherebbe caro il numero. l34: perche tante sono le monete, che avea nello scrigno, quando gli venne in pensiero di givocare (sic.). Ve ne sono molti che vorrebbono mettere il numero 12000. perche questo è il numero de’scudi, che forma il fondo del Lotto. Gli uni finalmente sono ansiosi di ritrovare nel numero la propria età; o di vedere, che le zifre, dalle quali è composto, hanno buona grazia unite assieme; e gli altri cercano uno di que’numeri, che nel precedente Lotto riescirono migliori Ciascuno di codesti venturieri, senz’altro fondamento pretende di avere più diritto al Lotto; e di possedere ciò, che a giusto titolo Si potrebbe chiamare, il numero d’oro. ◀Exemplum ◀Level 3

Tali principj, che determinano la elezione de’numeri, sono i passatempi e le stravaganze della ragione umana. Ella è di sì grande attività, che va creando gli oggetti, anche dove non sono. Ancora i più saggi si lasciano qualche volta strascinare da motivi di questa natura, che servono à regolare tutta la vita de’stolti, e de’superstiziosi.

Io mi stupisco, che i venditori di buone avventure, non abbino fin’ora ricavato vantaggio da’Lotti. Se qual-[131]ch’uno si ergesse in Prognosticatore de numeri fortunati, che non potrebbe guadagnare colle sue pretese scoperte?

Trà gli avvisi, che si ritrovano negli ultimi Foglietti, ven’è uno conceputo ne’seguenti termini; Si fà sapere al Pubblico che Polidoro Calidonio, all’Insegna delle tre Corone, nella contrada dell’Ecclisse, darà dieci lire più del Corrente per lo Biglietto. numero 132. nel Lotto de 1500000. Scudi.

Quest’avviso ha somministrato materia alle speculazioni degl’oziosi. Si sono esaminati attentamente in questa occasione i principj, e la vita del Sig. Calidonio, e si sono fatte diverse conghietture per indovinare il motivo, ch’egli hà di appigliarsi a tale numero più che ad un altro. Io ho esaminate tutte le virtù di quelle zifre; le ho ridotte in frazioni, ne ho cavata la Radice quadrata, e cubica; le ho divise, e moltiplicate in tutte le maniere; ma non mi è riescito di arrivare al segreto, se non dopo trè giorni, per mezzo della seguente Lettera, scrittami da uno Incognito, d’onde apparisce, che il Sig. Polidoro Calidonio, e solamente l’agente, e non il Principale in questo negozio. Che che ne sia: eccola tale quale l’ho ricevuta.

[132] Level 3► Letter/Letter to the editor► Metatextuality► Mio Signore. ◀Metatextuality

Io sono la Persona, da cui si è fatto avvertire il Pubblico, che darò dieci lire sopra il corrente, per lo Biglietto numero 132. nel Lotto, che attualmente si cava. Questo è un segreto, che ho communicato ad alcuni miei Amici, i quali non cessano di burlarmi a tutte le ore. Sappiate dunque, che io non voglio mettere se non un Biglietto, col numero suggeritomi da un replicato, e misterioso sogno, e credo d’avere sì bene incontrato, che scommetterei quanto posseggo al mondo; a segno che ho gia disposta la somma, che sicuramente, spero di conseguire. A buon conto ho levato, questa mattina un equipaggio, il più lesto che sia in questa Città, e benche la Livrea sia assai ricca, ella è però modesta, senz’affettazione. Mi sarà caro vedere una, o due delle vostre speculazioni sopra i Lotti; con che obbligherete molto tutti quelli, che vi sono interessati, & in particolare ec.

Metatextuality► Celio Cossalino ◀Metatextuality

P. S. Mio caro Censore se guadagno li. 12000. Scudi, ti prometto un assai gentile Regalo. ◀Letter/Letter to the editor ◀Level 3

Dopo avere desiderata buona fortuna al mio nuovo corrispondente, e ringra-[133]ziata la di lui generosa intenzione, lascierò in disparte i Lotti; e solamente osserverò al proposito, che la maggior parte degli uomini sono rei della stravaganza, in cui il mio Amico Celio, è caduto. Habbiamo sempre in mira qualche nuova prosperità, e sopra di questa regoliamo le nostre spese, benche non siamo ricchi, se non in idea. Viviamo sul piè delle nostre chimeriche Entrate; e vogliamo comparire più di quello, in fatti siamo, sulla sperandi rifarci, con un Impiego; col buon successo d’un progetto, o d’una eredità, che aspettiamo. Da questo viene, che tanti mercanti falliscono, senz’avere provata veruna positiva disgrazia nel loro negozio; e tanti Cavalieri sono ridotti in angustie; benche non abbino impiegate, che poche spese, nelle riparazioni; nelle Liti; o in altre necessità. In somma la sciocca smania di far conto sopra gli avvenimenti incerti, produce la generosità Romanzesca; la Grandezza chimerica; la ostentazione insensata; e finalmente abortisce in Povertà, e miseria. Chi vuole fare il passo più lungo della gamba, chi vuole spendere di la dalle sue rendite, corre grande rischio di cadere al di sotto. Chi vive di speranza, dice il Proverbio, muore all’ospitale.

Dovremmo avere per massima indispensabile di regolare i nostri desiderj [134] col nostro stato; e di vivere dentro i termini di quello che in fatti abbiamo, sieno di qualsivoglia sorta le nostre speranze. Saremo sempre a tempo di godere una Eredità, quando verrà. Se anticipiamo la nostra buona Fortuna; ne avremo perduto il godimento al suo arrivo; e forse anche, dopo esservisi appoggiati, con poca reale sussistenza, ci fuggirà; e si cambierà in disgrazia. ◀Level 2 ◀Level 1