Il Filosofo alla Moda: Lezione LXX

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Niveau 1

Lezione LXX

Agli Uomini di buone massime e di cattivo governo.

Citation/Devise

Cur alter fratrum cessare, & ludere, & ungi
Præferat Herodis palmetis pinguibus: alter
Dives, & importunus ad umbram lucis abortu.
Silvestrem flammis, & ferro mittiget agrum.

Hor.~i L. II. ep.~i II. 183.

Niveau 2

Niveau 3

Lettre/Lettre au directeur

Metatextualité

Signor Filosofo. “Vi è una cosa, che ho sempre aspettata ne’vostri Fogli; e che mi stupisco di non avervela fin ora ritrovata; tanto più, ch’ella è un soggetto tutto nuovo, non mai più maneggiato da verun altro; degno della vostra penna, e che mi pare molto quadri al vostro dissegno.
Eccola: D’onde nasce, che gl’intelletti più ellevati; ed i più vasti ingegni, forniti di tutti li necessarj talenti per ben’adempiere il loro dovere, e per qual sivoglia impiego della vita Civile; quelli che hanno idee molto giuste, per ogni affare, e che ne fanno bonissime Lezioni al Pubblico; d’onde viene, dico, che la loro condotta, è quasi sempre opposta alle loro massime; e che praticano si male per se ciò che insegnano, si bene agli altri? Questo è un disordine, che ha del prodigio; e che non e meno odioso nel mondo, di quello sia un mostro nella natura, colla sola differenza, che quello si vede più sovente di questo, il che maggiormente aggrava l’orrore. Quale nuvola non ispande sopra la mente, e sopra il sapere? quale idea si puo formare di chi malgrado tutte le sue belle qualità, è incapace di rendersi contento, e di servire i suoi Amici, quando tutto il mondo vede, che potrebbe in ammendue questi capi; distinguersi. Per me non trovo niente di più straordinario, che il vedere uno di codesti uomini illustri a spendere una considerabile entrata; indebitarsi fino agli occhj; e finalmente lasciare nella miseria, non solamente la sua Fiamglia (sic.), ma eziandio quella degli altri, senza mettersi in pena dell’avvenire, ne del conto, che ne dovrà rendere un giorno. La dove un uomo da niente, che appena mostra d’avere l’anima ragionevole, s’inalza ad un alta fortuna; e doventa capo d’una Famiglia, che ha i mezzi, a la volontà d’attraersi la stima della Patria, con reali serviggi. Così la giornale sperienza c’insegna; e benche il fatto, per così dire, cavi gli occhj di tutto il mondo, non ne sappiamo le cause:

Metatextualité

Non dubito, che il Pubblico non ve ne remeritasse, se aveste la bontà di scuoprircele. Sono &c.”
Il mio corrispondente non è solo, nell’essere toccato da codesta bizzaria di talento umano; si è considerata in tutti i tempi. Orazio~i vi ha fatta rifflessione, con maniera molto graziosa, nel carattere, che vi da, di Sigellio. Questo buon Economo, nell’udirlo a Filosofare, alle volte si ristringea alle simplici necessità della vita, dispregiava tutto il rimanente; ma dopo trè giorni, avrebbe spese quattro milla doppie, se le avesse avute. Non era meno ineguale, in ogni altra cosa. Se si esaminerà bene questa contradizione perpetua degli uomini, si vedrà, che nasce da una certa capacità, in cui sono, di essere padroni di se medesimi, e di tenere fermi i loro pensieri. M. Boilean~i ti ha descritto quest’umore bizarro, in termini si vivi, e si naturali, che non posso a meno di non copiarne qui una parte, senza salvare la rima, ne il verso, che non corrispondono nell’Italiano. “Ecco l’uomo in fatti. Va dal Bianco al nero: Condanna la mattina i sentimenti della sera: Importuno ad ogn’altro, a se stesso incommodo: si vola ad ogni vento, e cade ad ogni urto: oggi una Celata, dimani una Cocolla.” Questa disapplicazione dell’Anima, che fugge a se medesima, strascina il Prodigio di oggetto in oggetto; e s’egli spende più d’un altro, lo fa perche viene assalito da maggiore folla di bisogni. Se vi sono tanti uomini, che sieguono questo tenore di vita, fino agli ultimi loro respiri, viene perche non conoscono d’essere rimirati con dispreggio; o perche più tosto perche non si dispreggiano come meritano. Cicerone~i ci dice ch’ella è cosa rea il lasciar perire il suo Patrimonio. In fatti l’essiglio è niente a fronte della mortificatione, che rissente un Figliuolo, nel vedere una bella tenuta di cui rimane privo, per la mala, condotta di suo Padre. Vi è niente, che possa paragonarsi al dolore d’un Padre quando pensa, che suo Figlio sarebbe più felice, se fosse nato da ciascun altro fuori che da lui? Non bisogna esser Padre, per non concepirne tutta l’amarezza. Forse non vi si fà molta rifflessione; ma è d’una estrema importanza il sapere vivere senza passioni tumultuose, e senza verun colpevole appetito. Fa di mistieri rifflettere, che il mondo è pieno di mangiatori, di Bevitori, e d’una truppa innumerabile di sfacendati, che per non istare colle mani alla cintola s’impiegano, in tutta la loro vita, nell’esercitare il loro tatto, o il loro Gusto. Che diremo della tranquilla società de’Fumatori, e de’nasatori da Tabacco? Ha bello stupirsi, il mio corrispondente, che i piu Goffi guadagnino delle ricchezze nel mondo più degli altri: Sono tagliati per questo; e ponno aspettare, con pazienza, un profitto lontano; nissuna passione violenta, ne veruno smoderato desiderio mai li distoglie dal loro fine. Quelli che sono applicati ai Piaceri, verrebbero interrotti dagli affari; ma quelli che sono indiferenti per i Piaceri, pigliano gli stessi affari, come piaceri, e servono loro quai divertimenti, e quai Passatempi.

Metatextualité

Ho però inteso a dire d’una di codeste pesanti Teste molto applicata che non merita veruna stima sopra gli altri, perche non saprebbe che fare di sè, se non avesse qualche cosa che l’occupasse.