Il Filosofo alla Moda: Lezione LVII

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Level 1

Lezione LVII

Agli Accidiosi, ed agli Affacendati.

Citation/Motto

Posthabui tamen illorum mea seria ludo.

Virg.~i Eglog.~i VII. 17.

Level 2

Senza contrasto non vi è niente di più amabile delle maniere immuni dell’affettazione;

Level 3

Heteroportrait

ma si osservano delle persone, che sotto il pretesto d’un aria libera, e disimpegnata, rinonciano a tutti li doveri della vita Civile, si vantano d’una repugnanza universale a tutto ciò, che si chiama Affare, o Applicazione, e questo fare li distingue dagli altri. Vi dirà sovente una Persona di questa specie. Io sono l’Uomo più negligente del mondo. Bisogna confesare che ho la più infelice memoria si possa dare. Questa è una delle loro principali massime di non rifletere a niente affatto; vi è qualche cosa di si penoso in questo essercizio, che non hanno mai tempo di applicarsi. Un Uomo di questa tempra è qualche volta abbastanza flematico per rendersi abile in tutto ciò, che richiede industria e fatica, ma ha tutto ardore per essere quello, che non è per mostrare troppa vivacità e dare nel debole delle persone di spirito, che si riconosce incapace della minima applicazione. Quando questo umore l’impossessa del Capo una Donna ella si mette in puntiglio d’essere indisposta ad ogni passo, e di non fare niente, che non odori di malattia se viene toccata, ha troppo indolenza per mostrarne qualche risentimento. Ella non vive se non tanto quanto viene agitata dai vapori della milza o dal soffio di qualche generoso dispregio. Appena ha tanta curiosità di sentire ciò che si dice contro le sue amiche o tanta attenzione per udire i loro eloggi.
In somma gl’Individui dell’uno, e dell’altro sesso, attaccati da questa bizzarria, sono inutili ad ogni bene, e ne ricavano una specie di vanità.

Level 3

Heteroportrait

Vi è un altra pazzia opposta a questa, ma che non è meno irragionevole; la sciochezza, cioè di quelli che pretendono d’essere sempre assai occupati si veggono de’Cavallieri, che visitano le Dame, ed apena posti a edere, si scusano di non potere trattenersi, che un momento, chiamati altrove da facende di grande importanza. Così corrono di casa in casa, dichiarano, da per tutto che debbono andare in ogn’altra parte fuori di quella dove si ritrovano. Vorebbono essere priegati a trattenersi ma lasciateli correre, non li rattenete, ed i loro affari saranno subito spediti, o presto dispariranno. Le Dame che si compiacciono di fare visite, ed hanno da vedere mezza la Città in quel dopo pranzo meritano scusa se mostrano della premura; ma gli Uomini, che vanno dove non anno, che fare, e suppongono d’averne altrove sono inescusabili.
Alcuni Critici delicati anno osservato, non esservi niente, che meglio scuopra il genio delle persone, che le Lettere. Io ne tengo due, da due persone dell’uno, e dell’altro carattere degli accenati. Non è ella una meraviglia, che un Uomo, il quale scrive a sangue freddo, ed ha tempo da riffletervi dipinga se stesso al naturale, cogli stessi diffetti, che vi ci osservano nelle Conversazioni? e pure quelli di tale tempra non saprebbono scrivere due righe senza comparire così distratti quali sono in Compagnia. Il peggio si è che si credono di essere tali quali dicono d’essere e s’immaginano, in fatti, di essere molto occupati: anno la mente sempre sospesa e passano la loro vita in voler fare molto, senza mai fare niente.

Metatextuality

Or eccole due Lettere.

Level 3

Letter/Letter to the editor

Metatextuality

Mio Signore.
La Posta è sul punto di partire, ed io tengo diverse lettere dell’ultima importanza da scrivere questa sera, ma debbo ringraziarvi de’favori compartitimi, quando ero in Città, questa e la mia disgrazia d’essere si oppresso dalle facende che bisogna tralascj un millione di cose, che o da dirvi. Arricordatevi di non palesare questo ad’anima vivente, e di credermi, con tutta la fedeltà, possibile &c.

Level 3

Letter/Letter to the editor

Metatextuality

Madama.
Io abborisco lo scrivere sopra tutte le cose del mondo; ma benche abbi bevute delle acque purgative, ne dovessi affatticare la vista, per quanto mi viene detto, non posso tralasciare di avvisarvi, che ho avuta la sciatica molto dolorosa da che non si siamo veduti. Nel resto, come vi siete possuta immaginare, che io ascoltassi favorevolmente quel scioco di cui vi è stato parlato? Credete sulla mia parola, che non è vero niente; e ne dovete rimanere persuasa, quando una Creatura così accidiosa, come son io, si risolve a pigliare penna Carta e Calamaio, per certificarvelo. Scusate, di grazia, la mia Libertà, già sapete, che non v’incomoderò troppo spesso. sono à tutte prove &c. P. S. il fatuo, che mi si dà per Galante, è del vostro Paese, abbiate la bontà di farmi sapere, se è si ricco come viene detto. &c.