Il Filosofo alla Moda: Lezione XLIII

Permalink: https://gams.uni-graz.at/o:mws-092-206

Ebene 1

Lezione XLIII

A’mariti che danno gelosia alle Mogli.

Zitat/Motto

Comis in uxorem.

Hor.~i Lib. II. Ep.~i II. 133.

Ebene 2

Metatextualität

Ecco una Lettera che una Dama mi scrive, e che non posso differire più a lungo di communicarla al pubblico.

Ebene 3

Brief/Leserbrief

Metatextualität

Sig. Filosofo.
Io sono purtroppo capace di ben giudicare sopra una delle vostre Lezioni, che tratta della gelosia; la riconosco per un Capo d’opra. Ma dopo avervi espresso il tormento, ch’ella cagiona ad un Uomo, parmi sia cosa indegna di voi il non avere detta una sola parola delle agonie ch’eccita nel cuore d’una Donna. Avete con molta aggiustatezza, ed uguale sottigliezza considerato, che la Donna n’è il principale oggetto; ma nulla dite d’un Uomo che sia sì spietato, per dare gelosia alla sua moglie senza badare ch’ella ne sia sensibile o nò. Forse non credete si diano simili Tiranni nel Mondo. Ma ahi!

Ebene 4

Exemplum

Io ve ne posso citare uno ch’è sempre di cattivo umore presso la Moglie, ed il più grazioso del Mondo in ogni altra parte. Si può approvare, che un Uomo il quale mi vede soggettata alla sua Legge, senza poterne implorare altre me n’abbi sì pocca obbligazione, che possa offendersi, e mettersi in furia, perche il mio cuore è grosso, ed i miei occhi bagnati di lagrime, subito ch’egli mi comparisce dinanzi d’umore mesto e nojoso? Io non aspetto verun soccorso che da lui solo; e bench’egli non manchi di buon senno, e di equità in ogni altra cosa mai considera, che un Uomo, il quale non si porta alla propria Casa, che per bervi il suo vino; e che riguarda, come un supplicio, tutto il tempo che vi dimora, non puole che dare della gelosia, e delle inquietezze mortali a sua Moglie. Esce sempre di Casa, come se andasse al ballo, e vi ritorna come se entrasse in una Prigione. Potrei quì aggiugnere, che non si fa veruno scrupolo di passare per un Uomo che ha de’principj molto rilassati nella Morale. Da questo potete giudicare quale dee essere il mio stato. Per altro egli non è di cattivo naturale, e si compiace nel Leggere i vostri Fogli. Vorrei dunque vi degnaste rappresentargli, che non è appena uscito di casa che mi geto sul Letto, dove bagno di lagrime quel figliuolino che gli è sì caro, e sovvente lo spavento co’miei gridi; che mi fa maledire il giorno della mia nascita; che corro allo Specchio, ed alla vista de’miei singhiozzi scarico il turbamento dell’anima mia. Forse crederete che questa sia una rappresentanza fatta di capriccio; ma non è che troppo vero essere questo uno de miei ordinarj passatempi. Mi sarebbe anche impossibile l’esprimervi in dettaglio quella folla de’pensieri tumultuosi, che si risvegliano nella mia mente. se poteste concepire fino dove giugne qualche volta la crudeltà del mio rissentimento; e qual’è un momento dopo la mia compassione per l’oggetto della mia colera, avreste qualche idea della mia infelice sorte; e vedreste quanto poco io la meriti. Quando egli è meglio disposto a ricevere i miei avvertimenti, e gli rappresento con tutta la immaginabile dolcezza, che le sue maniere sono indecenti, e che le persone ammogliate debbono osservare certe regole; mi risponde freddamente che arrischio la mia riputazione, se mi mostro gelosa.
Siasi com’esser si voglia, vi supplico pigliarvi l’incommodo d’esaminare al fondo, un soggetto di tanta importanza, e d’istruire i mariti, e le mogli sopra le misure che debbono osservare, a vicenda. Le vostre riflessioni non ponno che ottenere la più alta di tutte le ricompense, che meritano quelli che si affliggono cogli afflitti.

Metatextualität

Permettetemi infine che io mi dica. Vostra sfortunata, ed umilis. Serva Celinda.
Prima che ricevessi la Lettera di questa Dama, avevo rissoluto di esaminare una sì violente passione, tale quale si vede nell’animo d’una Donna. Il vivo dolore, sotto il di cui peso geme la infelice Celinda~i, accresce la inclinazione che avevo di raccomandare a’Mariti una condotta più regolata, affine di non cagionare i più crudeli tormenti a quelle, che gli amano, e che non li proverebbono poco o niente, se non avessero una singolare tenerezza per loro. E cosa molto strana, il poco caso che si fà d’una ingiuria la più attroce del Mondo; e con quanta facilità gli Uomini contraggano l’abito di rendersi meno amabili, allora che sono maggiormente obbligati a diventarne. La materia richiede un discorso particolare. Osserverò per uno o due giorni, la maniera che praticano due o tre felici copie a me note, prima di arrischiarmi di porgere al pubblico un sistema sopra i doveri del Matrimonio.

Ebene 4

Allgemeine Erzählung

Bisognerà eziandio che io vada qualche miglia fuori della Città, per ritrovarvi un Gentiluomo, che usa tutti li doveri d’una persona onesta, e d’un buon Marito. Quando era Giovine, la moltitudine de’suoi affari lo rendea molto negletto nel vestire; ma oggi non vi è giovine galante che abbi più cura della propria persona. Interrogato un giorno da un Amico, perche tanto si siacquava la bocca; e perch’era sì attento nel sciegliere i suoi drappi di lino, gli rispose „Perche tengo una Moglie di merito, ch’è obbligata a concedermi la sua Amicizia, ed io sono persuaso, che la sua inclinazione cammina d’accordo co’suoi doveri.”
Se un Uomo volesse ben riflettere, non sarebbe mai tanto irragionevole di pretendere che la dissolutezza, e la Innocenza vivano fra di loro con buona amicizia, o di lusingarsi che la carne sia capace d’una fedeltà sì rigorosa, che una bella Moglie debba affatticare a perfezionarsi fino che sia gionta alla natura Angelica col solo pensiere d’essere fedele ad una Bestia, e ad un Satiro.

Metatextualität

Sono ben persuaso, che chi mi ha scritto di terminare uno de’miei Fogli col seguente Biglietto, non creda, che la perseveranza di quest’ordine si possa mettere in pratica. Ecco il biglietto.

Ebene 3

Mio Sposo. Vi priego di restare a Casa più che non fatte. Sò il luogo dove aveste una compagnia giovedì sera a cinque ore. Il Colonello che mi avete ordinato di non più ricevere è in Città. Marta masnagera.