Cita bibliográfica: Cesare Frasponi (Ed.): "Lezione XXXVI", en: Il Filosofo alla Moda, Vol.1\036 (1728), pp. 218-223, editado en: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Los "Spectators" en el contexto internacional. Edición digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.119 [consultado el: ].


Nivel 1►

Lezione XXXVI

Alle Donne, che oggidì portano i Cerchj.

Cita/Lema► O quantum est in rebus inane!

Pers. Sat. I. I. ◀Cita/Lema

Nivel 2► Nivel 3► Relato general► All’arrivo della Posta quì in Campagna, costumiamo raunarci d’intorno una Tavola, e di bere il Caffè, in tanto, che il Padrone della Casa, che mi onora, legge ad alta voce, cogli occhiali sul naso, le Gazette, e vi fa delle piacevoli rifflessioni. Io gli communico dopo le mie lettere, che contengono curiosità, e novelle. ◀Relato general ◀Nivel 3 Metatextualidad► Ora voglio [219] pubblicarne a sua requisizione, una da lui molto applaudita. Eccola ◀Metatextualidad

Nivel 3► Carta/Carta al director► Metatextualidad► Sig. Filosofo. ◀Metatextualidad

Nivel 4► Satire► Dopo avere divertita la Città, colle vostre Lezioni, a spese della Compagna, per un Mese intero; è cosa giusta, che la Campagna abbi il suo contracambio. Dopo che voi non siete più quì le Belle, sono diventate molto stravaganti. Le loro vesti. che principiavano a gonfiarsi, ed allargarsi prima della vostra partenza, formano oggi un prodiggioso contorno, che si aumenta di giorno, in giorno. In somma le nostre Dame, da che non si ritrovano più sotto la vostra ispezzione, non vi è mezzo di rattenerle dentro i limiti. Voi le avete lodate un poco troppo presto, per la modestia delle loro conciature di Testa. Siccome l’umore peccante d’un Infermo viene sovente cacciato da un luogo all’altro, così la Superfluità de’loro ornamenti, in vece di essere totalmente bandita, pare non abbi fatto altro, che passare dalla Testa verso le parti basse: hanno acquistato, in larghezza ciò che aveano perduto in altezza; e contro tutte le regole dell’Architettura, allargano il fondamento, allorche diminuiscono l’edificio. Se a guisa delle Chinee di Spagna, rimanessero [220] incinte dal vento, non avrebbero mai potuto pensare miglior’invenzione. Non vi è alcuno fin’ora, che ci abbi spiegata l’usanza particolare di codeste vesti, ne qual cosa di più racchiudano delle meno larghe; di maniera che siamo assai imbrogliati, nello scuoprire il fine, a cui vengano dirette.

Le Dame insistono, per la difesa di codeste vesti, perche sono leggere, e proprie per la Stagione; ma questo non è che un pretesto, ed un’astuzia, poiche tutto il Mondo sà, che da molti anni, non abbiamo avuto un caldo si moderato, come nella corrente Està; onde il caldo, di cui si lagnano, non viene dall’aria. Io dimanderei volontieri a codeste Dame sì delicate, perche abbino elleno più bisogno di fresco di quello avessero le loro Madri?

Ritrovo molti speculativi, li quali credono, che da qualche tempo in qnà (sic.), il nostro Sesso sia diventato molto ardito; e perciò quelle vesti fornite, con circoli di Balena sono poste in uso, per tenerci lontani. È certo che l’onore d’una Donna, non potrebbe essere meglio trincerato, che da quel numero de’Cerchj, in qualche distanza l’uno dall’altro, nel mezzo d’una sì grande varietà di opere esteriori, e di linee di circonvallazione. Una Dama così vestita di Balena è in sicurezza contro gli assalti di [221] qualche Uomo bestiale, che potrebbe così ben pretendere di far l’amore in una Tina, come dentro tanti Cerchj.

Vi sono degli Uomini superstiziosi, che riguardano la veste munita di Cerchj come un prodigio. Alcuni credono, che presagisca la caduta del Re di Francia, appoggiati sul fondamento, che il Guard’ infante comparse in queste parti poco prima, che morisse quello di Spagna. Altri s’immaginano; che prenuncj delle Battaglie, e delle stragi, e che sia d’un influenza tanto maligna quanto la coda d’una Cometa. Per me inclino molto a credere, che ci annuncj la moltitudine, che dee entrare nel Mondo non che uscirne.

La prima volta, che io vidi una Dama con una di codeste vesti, non potei a meno fra me stesso, di non biasimarla, perche si esponesse nelle pubbliche strade, così vicina al parto; ma presto mi disingannai, quando tutte le altre Dame, alla moda, comparvero com’ella così avvanzate. La maggior parte delle Persone credono, che certe Donne astute abbino allacciate le altre ne loro Cerchj, a fine di renderle complici della loro vergogna, che vorrebbono occultare, e così evitare la critica del Pubblico; ad esempio de’Generali prudenti, che impegnano alle volte due, o tre dozzine d’Amici a vestirsi come eglino, per non es-[222]sere soli in mira, agli attachi particolari del nemico.

La veste gonfia confonde ogni distinzione, mette in uguale comparsa, la Madre colla Figlia, Le Vergini colle Matrone, e le Maritate colle Vedove. Frattanto io provo un vero dispiacere, nel vedere tante innocenti Vergini d’un bel taglio, così infagottate, a camminare dondando come le Donne grosse.

Se qnesta (sic.) moda guadagnasse le Donne popolari, non vi sarebbe quasi luogo di passare nelle nostre contrade. Già vi sono molte considerabili Chiese, che si ritrovano molto rinserrate; e se la moda più s’estende, vi è da temere, che buon numero delle nostre semplici artigiane siano obbligate portarsi a cercare luogo Dio sà dove. Per altro, se gli Uomini sdegnati per tale stravaganza delle Donne, si prefiggessero di portare i calzoni da Paggio, un’Uomo, colla sua Donna, riempiebbero tutto un Banco.

Nivel 5► Voi sapete, che Alessandro il Grande nella sua spedizione alle Indie fe sepellire diverse armature, che erano troppo grandi per molti de’suoi soldati; a fine di dare alla Posterità un alta idea della sua Persona, insinuando, che avea commandata un armata de’Giganti. ◀Nivel 5 Io non dubito, che qualch’una delle nostre vesti alla moda, viene depositata in qualche Armaro di curiosità, e che si ritrovi do-[223]po qualche generazione, non faccia cadere nello stesso errore quelli, che verranno dopo di noi; quando non manchino di rispetto verso le loro Bisavole, immaginandosi, che si rendessero mostruose, per comparire amabili, quando io esamino una di codeste Lanterne di nuova fabbrica, e le contemplo da tutte le parti, mi fa sovvenire quell’antico Filosofo, che dopo avere passeggiato un Tempio in Egitto, e cercato l’Idolo che vi si adorava, scuoprì finalmente un piccolo Simioto nero, incassato in mezzo di quel vasto edificio; ed esclamò con iscandolo degli adoratori “E’ possibile, che un sì magnifico Palaggio, sarva per aloggiare un sì ridicolo abitante?

Confido, che in una occasione si straordinaria, non giudicherete il bel Sesso indegno delle vostre premure; che verrete presto a cavarlo dall’imbarazzo de’Cerchj, che lo circondano, ed a risanarlo dalla infermità d’una Idropisia alla moda, che lo tiraneggia. Io quasi non dubito, che la veste non si restringa da se stessa subito che comparirete alla Città; o che un tratto della vostra penna noll’obblighi (sic.) a moderarsi, come l’erba, detta Sensitivo si chiude quando si tocca. Obbligherete in ciò buon numero di Persone riempiute di errore, e di spavento, ad un sì nuovo prodigio, ed in particolare quello, ch’è ec. ◀Satire ◀Nivel 4 ◀Carta/Carta al director ◀Nivel 3 ◀Nivel 2 ◀Nivel 1