Lezione XXXI Cesare Frasponi Moralische Wochenschriften Alexandra Fuchs Editor Lisa Pirkebner Editor Institut für Romanistik, Universität Graz 01.12.2016

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Frasponi, Cesare: Il Filosofo alla moda, ovvero, Il Maestro Universale. Venezia: Giovanni Malachino 1728, 192-195 Il Filosofo alla Moda 1 031 1728 Italien
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Lezione XXXI Alle Donne oggidì modeste, nelle conciature della Testa.

Tanti est quærendi cura decoris.

Juven. Sat. VI. 501.

Non vi è niente di più variabile nel Mondo della Conciatura di Testa nelle Donne; mi arricordo d’averla veduta alzare, ed abbassare più di trenta gradi. Sono 15. anni in circa, ch’era montata ad un altezza si considerabile, che le Donne comparivano molto più grandi degli Uomini, e che in loro paragone, noi pareamo Cavalette. Oggidì tutto il Sesso e diventato, si piccolo, che si direbbe a vederlo, ch’egli è quasi d’un altra specie. O vedute molte Dame, che una volta aveano sette piè, o poco meno di altezza, e che adesso ne hanno appena cinque intieri. Io non saprei penetrare la cagione di questa diminuzione; nè scuoprire se tutto il Sesso faccia penitenza, per qualche sconosciuto peccato; o se medita di sorprenderci, con qualche nuova moda, o pure se alcune delle più alte di statura abbino, con astuzia inventato questa ritirata, per comparire d’un taglio più ragio-nevole. Siasi come si voglia, Alcuni credono, che sieno come gli Alberi di fresco scalvati, sicche non lascieranno col tempo di fiorire, e di germogliare più grandi Teste di quelle che aveano. Quanto a me, che non vorrei pigliarmela colle Donne più grandi di me stesso, applaudisco molto più il Sesso nella sua presente umiliazione, che lo riduce alla sua giusta misura, che quando si dava un taglio gigantesco e formidabile. Io non vorrei, che si penssasse ad abbellire gli edificj della natura, e che s’innalzassero de’Groteschi sopra il suo Piano. Replico dunque, mi piace la moderna conciatura di Capo, e ritrovo ch’è un argomento del buon gusto, che regna fra le Dame di merito più distinto. Bisogna confessare, che in tutti li secoli, le Donne hanno mostrata più attenzione degli Uomini nell’ornare le loro Teste; e mi stupisco, che la Storia non abbi mai parlato dell’Architette del bel Sesso, che hanno innalzate sì meravigliose fabbriche composte di fettuce, di merli, e di fili d’acciajo: è certo, che vi sono stati tanti differenti ordini, in questa specie di edificj, quanti in quelli, che si sono fatti di Pietra, e di Marmo, si sono veduti alle volte innalzarsi in forma di Piramide, ed alle volte in quella di Campanile.

Al tempo di Giovenale vi erano molti piani, in questo proposito, da lui graziosamente descritti ne’seguenti termini: Ella adduna, dic’egli parlando d’una Donna in singolare. Ella rauna sopra la sua fronte una si grande quantità di Capelli; ella vi aggiusta tante fila d’annella, e li fa salire sì alto, che per dinanzi comparisce d’avere il più bel taglio del mondo, e sì piccola per di dietro, che si piglierebbe per un altra persona.

Tot premit ordinibus, tot adhuc compagibus altumÆdificat caput: Andromachen a fronte videbisPost minor est, aliam credas.

Ma io non sò d’avere letto, che in alcun tempo, sia mai gionta l’acconciatura all’eccesso, in cui era nel Secolo 14. Formava due Corna, o due Piramidi d’un altezza si prodiggiosa, che una Donna Pigmea in se stessa, con tale Conciatura diventava un Colosso. Un Autore c’insegna, che quelli antichi Cimieri s’innalzavano un braccio sopra la Testa, ch’erano pontati come Campanili; che alla sommità vi erano attaccate longhe pezze di velo ornato gentilmente di frange; e che pendeano come banderole sulla Schena delle Donne.

Non mi rimane altro, che di supplicare le Dame, a pigliarsi l’aggio di leg-gere questo breve Foglio, acciò serva loro di preservativo.

Le esorterò anche a rifflettere, ch’è loro impossibile l’aggiongere verun’ornamento a questa parte, ch’è il capo d’Opra della natura nel corpo umano, la Testa tiene il primo luogo, e mostra ciò, che vi è di più bello. La natura si è, per così dire, resa esausta nell’abbellire il volto; vi ha seminato del vermiglio, e piantato una doppia renghiera di ossetti d’avorio, l’ha fatto il seggio del sorriso, e della pudicizia, vi ha sparso lo splendore, e la vista con due occhj brillanti; attaccati dall’una, e dall’altra parte i meravigliosi organi de’nostri sensi; e distribuite delle arie, e delle grazie, che non si ponno descrivere; L’ha ornato con un fascio di Capelli, che rilevano tutte le sue bellezze, e le fa risplendere. In somma, pare che abbi destinata la Testa per servire di colmo alla più gloriosa di tutte le sue opre; e quando noi la opprimiamo sotto il peso degli ornamenti innutili; distruggiamo sciocamente la Simetria del corpo umano: e rivoltiamo la vista dalle grandi, e reali Bellezze per fissarla nelle bagattelle de’merli; e delle Fettuce.

Lezione XXXI Alle Donne oggidì modeste, nelle conciature della Testa. Tanti est quærendi cura decoris. Juven.~i Sat.~i VI. 501. Non vi è niente di più variabile nel Mondo della Conciatura di Testa nelle Donne; mi arricordo d’averla veduta alzare, ed abbassare più di trenta gradi. Sono 15. anni in circa, ch’era montata ad un altezza si considerabile, che le Donne comparivano molto più grandi degli Uomini, e che in loro paragone, noi pareamo Cavalette. Oggidì tutto il Sesso e diventato, si piccolo, che si direbbe a vederlo, ch’egli è quasi d’un altra specie. O vedute molte Dame, che una volta aveano sette piè, o poco meno di altezza, e che adesso ne hanno appena cinque intieri. Io non saprei penetrare la cagione di questa diminuzione; nè scuoprire se tutto il Sesso faccia penitenza, per qualche sconosciuto peccato; o se medita di sorprenderci, con qualche nuova moda, o pure se alcune delle più alte di statura abbino, con astuzia inventato questa ritirata, per comparire d’un taglio più ragio-nevole. Siasi come si voglia, Alcuni credono, che sieno come gli Alberi di fresco scalvati, sicche non lascieranno col tempo di fiorire, e di germogliare più grandi Teste di quelle che aveano. Quanto a me, che non vorrei pigliarmela colle Donne più grandi di me stesso, applaudisco molto più il Sesso nella sua presente umiliazione, che lo riduce alla sua giusta misura, che quando si dava un taglio gigantesco e formidabile. Io non vorrei, che si penssasse ad abbellire gli edificj della natura, e che s’innalzassero de’Groteschi sopra il suo Piano. Replico dunque, mi piace la moderna conciatura di Capo, e ritrovo ch’è un argomento del buon gusto, che regna fra le Dame di merito più distinto. Bisogna confessare, che in tutti li secoli, le Donne hanno mostrata più attenzione degli Uomini nell’ornare le loro Teste; e mi stupisco, che la Storia non abbi mai parlato dell’Architette del bel Sesso, che hanno innalzate sì meravigliose fabbriche composte di fettuce, di merli, e di fili d’acciajo: è certo, che vi sono stati tanti differenti ordini, in questa specie di edificj, quanti in quelli, che si sono fatti di Pietra, e di Marmo, si sono veduti alle volte innalzarsi in forma di Piramide, ed alle volte in quella di Campanile. Al tempo di Giovenale vi erano molti piani, in questo proposito, da lui graziosamente descritti ne’seguenti termini: Ella adduna, dic’egli parlando d’una Donna in singolare. Ella rauna sopra la sua fronte una si grande quantità di Capelli; ella vi aggiusta tante fila d’annella, e li fa salire sì alto, che per dinanzi comparisce d’avere il più bel taglio del mondo, e sì piccola per di dietro, che si piglierebbe per un altra persona. Tot premit ordinibus, tot adhuc compagibus altumÆdificat caput: Andromachen a fronte videbisPost minor est, aliam credas. Ma io non sò d’avere letto, che in alcun tempo, sia mai gionta l’acconciatura all’eccesso, in cui era nel Secolo 14. Formava due Corna, o due Piramidi d’un altezza si prodiggiosa, che una Donna Pigmea in se stessa, con tale Conciatura diventava un Colosso. Un Autore c’insegna, che quelli antichi Cimieri s’innalzavano un braccio sopra la Testa, ch’erano pontati come Campanili; che alla sommità vi erano attaccate longhe pezze di velo ornato gentilmente di frange; e che pendeano come banderole sulla Schena delle Donne. Non mi rimane altro, che di supplicare le Dame, a pigliarsi l’aggio di leg-gere questo breve Foglio, acciò serva loro di preservativo. Le esorterò anche a rifflettere, ch’è loro impossibile l’aggiongere verun’ornamento a questa parte, ch’è il capo d’Opra della natura nel corpo umano, la Testa tiene il primo luogo, e mostra ciò, che vi è di più bello. La natura si è, per così dire, resa esausta nell’abbellire il volto; vi ha seminato del vermiglio, e piantato una doppia renghiera di ossetti d’avorio, l’ha fatto il seggio del sorriso, e della pudicizia, vi ha sparso lo splendore, e la vista con due occhj brillanti; attaccati dall’una, e dall’altra parte i meravigliosi organi de’nostri sensi; e distribuite delle arie, e delle grazie, che non si ponno descrivere; L’ha ornato con un fascio di Capelli, che rilevano tutte le sue bellezze, e le fa risplendere. In somma, pare che abbi destinata la Testa per servire di colmo alla più gloriosa di tutte le sue opre; e quando noi la opprimiamo sotto il peso degli ornamenti innutili; distruggiamo sciocamente la Simetria del corpo umano: e rivoltiamo la vista dalle grandi, e reali Bellezze per fissarla nelle bagattelle de’merli; e delle Fettuce.