Cita bibliográfica: Cesare Frasponi (Ed.): "Lezione XXVI", en: Il Filosofo alla Moda, Vol.1\026 (1728), pp. 162-166, editado en: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Los "Spectators" en el contexto internacional. Edición digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.26 [consultado el: ].


Nivel 1►

Lezione XXVI

Alle Donne Rivali nelle Bellezze.

Cita/Lema► Cælum, non animum mutant, qui trans Mare currunt.

Hor. L. I. epist. XI. 27. ◀Cita/Lema

Nivel 2► Nivel 3► Relato general► Nivel 4► Retrato ajeno► Due Figlie di grande bellezza nacquero nella stessa contrada il medemo giorno dell’anno l686., queste le nomaremo per destinguerle l’una Brunetta, e l’altra Filli. La intima unione, che passava tra i loro Genitori fe’, che si conoscessero appena nate. Avvezze a giuocare, a bagatellare, a fare le loro fanciullagini, ed a ballare insieme, doventarono inseparabili. In tutte le picciole applicazioni, che la età più tenera loro ispirava, non potevano distaccarsi l’una dall’altra; e questo amore continuò fino, che ebbero toccati li quindici anni. Allora Filli si fe’una conciatura di capo sì ben addatata, che i vicini non le osservavano più per la loro unione, ma le distinguevano per la loro bellezza. Da quel momento più non godettero la tranquillità dell’animo, nè l’amabile simplicità, che le rendea una volta sì felici. Mostravano dell’asprezza nelle loro parole, e nelle azioni più innocenti; e [163] se una compariva in qualche cosa, l’altra non mancava di riguardarla con occhio d’invidia. Queste maniere disobbliganti produssero subito un’aria grave, e seria, che degenerò in freddezza, ed abortì finalmente in irriconciliabile odio.

Codeste due Rivali per la bellezza si rassomigliavano tanto all’aria, alla mina, al taglio, che discorrendo di loro, lo stesso discorso, che serviva a descriverne una, vi dava l’idea dell’altra. Sarebbe quasi stato impossibile il distinguerle, vedendole ciascuna in disparte, benche differentissime, confrontandole assieme. Il bel sesso si divertiva tanto più della loro inimicizia, in qnanto (sic.) l’una non potea dire verun male dell’altra, che non si rivogliesse contro di lei. Passavano le notti intere senza dormire, occupate nel ricercare delle nuove comparse per superar la Rivale; e nell’inventare nuovi stratagemmi per cattivarsi gli ammiratori, che avevano preferiti li vezzi dell’una a quelli dell’altra nell’ultima veglia dove si erano vedute. Ciascuna giubilava nell’udire biasimare la sua antagonista, e si dispettava ne’suoi elogj; mai s’incontravano, che il loro volto non patisse alterazione nel colore. Le creanze, che si pratticano dalle Donne, impegnavano queste due Giovani ad affogare i rissenti-[164]menti, ed a non iscoppiare in una guerra aperta, benche soffrissero amendue i tormenti dell’odio. Le loro Madri, come sempre accade, pigliarono partito nelle loro querele, e sostennero le gelose pretensioni delle Figliuole, con tutta la spesa loro possibile. Si portarono ogni Festa alla Chiesa, addobbate con abiti di ogni più vivo colore, accompagnate dalle loro Madri, per esporre i loro vezzi al giudizio di tutto il concorso. ◀Retrato ajeno ◀Nivel 4

Fra codeste emulazioni invidiose, avvenne un giorno, appunto in Chiesa, che Filli toccò il cuore di un Indiano occidentale, che compariva con tutta la magnificenza capace ad abbagliare una Persona, che non sà distinguere la proprietà degli Abiti d’un ridicolo fasto. Filli non pote diffendersi dallo splendore di quell’Americano, vestito con un abito d’està, come si usa nel suo Paese. Ed egli pure stesso, troppo attento alle attrattive della sua Bella, mai potè essere frastornato dalle arie studiate, e dalle smorfie di Brunetta. Poco dopo ebbe questa la mortificazione di vedere la sua Rivale sposata dal ricco Indiano; mentre tutti quelli, che la corteggiavano, si contentavano di vagheggiarla senza pensieri di Nozze. Filli in tanto venne condotta alle Barbados dal suo Sposo. Brunetta, che non [165] perdea occasione d’informarsi del suo stato, ebbe l’afflizione di sapere, che era servita da un numeroso seguito di Schiavi, che le infrescavano l’aria d’intorno co’ventaglj, quando volea dormire; e che la traeano in Cocchio di luogo in luogo, con tutta la barbara magnificenza di quel Paese. Brunetta non potendo ressistere a tali replicate novelle, impiegò tutti li suoi lusinghevoli artificj nel tendere amorose insidie a qualche ricco abitante della stessa Isola, col solo fine di opporsi anche una volta, prima di morire, alla sua Rivale. Riescì nel suo dissegno, e fu maritata ad un Gentiluomo, le di cui terre erano contigue a quelle dello Sposo di Filli. Diventate vicine, e sempre nemiche, cercarono tutte le occasioni di superarsi l’una con l’altra; mai finirei se volessi entrare in questo detaglio. Col tempo accadde, che fu indrizzato certo Vascello ad un Amico di Filli, con ordine di darle il fiore di tutti li Drappi, che vi erano, prima che Brunetta sapesse il suo arrivo. L’Amico adempiè la sua commissione, e Filli in pochi giorni comparve vestita del più bello, e ricco Broccato, che si fosse mai veduto in que’contorni. Brunetta non essendo in istato di giugnere alla magnificenza della sua Antagonista, alla vista di quello spettacolo diventò lan-[166]guente, ed afflitta; communicò il suo dolore ad una sua fedele Amica, la quale ebbe la maniera di procurarle un rimasuglio dello stesso Broccato. Filli non mancava di comparire in tutti i luoghi pubblici, dove sapea ritrovarsi Brunetta, la quale dopo postasi in istato di ributtare l’affronto, comparve ad un Ballo, con un mantello nero tutto unito sotto un Drappo di seta; accompagnata da una gentile Schiava negra, che avea una veste dello stesso Broccato di cui Filli era vestita. Quest’oggetto trasse gli occhj di tutto il mondo; la infelice Filli svenne per la sorpresa, e fu trasportata mezza morta a Casa. Appena ebbe ripigliate le forze, abbandonò il marito, si imbarcò sopra un Vascello, che era alla spiaggia, e sono pochi giorni che è gionta alla Patria inconsolabile, e disperata. ◀Relato general ◀Nivel 3 ◀Nivel 2 ◀Nivel 1