Il Filosofo alla Moda: Lezione XIX

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Livello 1

Lezione XIX

Alli sfacciati nel rimirare le Donne.

Citazione/Motto

Oculos audaces ut canis.

Citazione/Motto

Hom.~i Iliad.~i I. 225.

Livello 2

Metatestualità

Di tutte le ardite imprese, che mi passano, che per la mente, non ve n’è alcuna, mi stia tanto a cuore come quella di coreggere la sfacciatagine, mentre è una colpa, che ferisce le persone senza riparo, commettendosi regolarmente cogli occhj. La seguente Lettera contiene i lamenti d’una Dama giovane, contro una insolenza di questo tenore. La espone, sì, con modestia propria della Beltà, e della innocenza, eziandio però con vivacità bastevole a dimostrare il proprio sdegno. Si tratta degli occhi; non vi è mezzo per distogliere quelli degli altri, se non l’impiegare i proprj al migliore uso se ne possa fare, l’innalzarli cioè al Cielo, ed abbassarli a terra.

Livello 3

Lettera/Lettera al direttore

Metatestualità

Sig. Filosofo,
Vengo, senz’altro, a dirvi, che si ritrovano, de’non sò come, intitolarli, se non col nome di stupidi, che senza riguardo, nè al tempo, ne al luogo, ne alla modestia, disturbano colla insolenza de’loro occhj, le adunanze intere. Si puole far conto di ritrovare all’Opera, alla Commedia, ed a pubblici spettacoli, una tale razza d’Inspettori arditi; Ma non debbono gli uditori attenti, e divoti supplicanti aspettarne dentro le Chiese. Io sono membro d’una picciola, e religiosa adunanza, che si forma in una Chiesa di questa Città, dove quasi mai intervengono Uomini: ivi adempiamo, con molta regolarità ed attenzione i nostri doveri.

Livello 4

Esempio

L’altro giorno, uno di codesti stupidi mostruosi è venuto a frastornare l’applicazione d’un ala intera questo animale soppravanza colla testa tutte le altre persone, e ciò non ostante se ne stà ritto in piè sopra un picciolo scanno, per meglio esporsi alla vista di tutti, è tutti dominarli co’suoi stupidi occhj. Le anime più divote ne rimangono molto offese; e sono la maggior parte costrette ad arrossire per vergogna assieme, e dispetto. Ci è impossibile lo stare attente a divini ufficj, a Sermoni, ed a Sagrificj.

Metatestualità

Se avrete la bontà di rilevare questa insolenza, obbligarete infinitamente, chi
Ho sovente osservati de codesti Facchini. Niente, presso di me più aggrava una offesa del commetterla in luogo, dove la Santità serve di asilo al reo, che la profana. Meriterebbe, il veggo, d’essere esposta ad una folla di calde invettive; ma l’ignorante sfacciato non cede alla giusta raggione. Chì puole rimirare, con aria indurata, le adunanze intere, e così sostenere inflessibile d’essere veduto con isdegno e nausea da tutto il mondo, non rimane, con tanta facilità dalle esortazioni corretto. Che che ne sia, nella prossima Festa, se lascierassi vedere in quella Chiesa, colla rifferita positura sopra lo scanno; Il Sig. Prospero Franco~i, avrà un altro scanno dirimpetto al suo, e lo rimirerà fisso negli occhj, per distoglierlo dall’interrompere con essi le povere Dame, Ho, in oltre diretto l’Amico, giuste le più esatte regole dell’optica, acciò sappi collocarsi in maniera, onde possa sempre incontrasi col suo antagonista, in qualsivoglia parte rivolga gli occhj. Così mi lusingo, che tutte le volte si ritroverà da lui investito, osservando l’avversario applaudito dalle favorevoli occhiate delle Dame per le quali combatte, il nostro Alloco rimarrà sconcertato, e proverà un poco di quell’imbarazzo, a cui tante volte espose la modestia degli altri. Si sono sempre udite le giuste querelle contro gl’Infestatori delle pubbliche adunanze, ne mai sì è posto argine al disordine, benche di tanto rilievo. Un Filosofo alla Moda, che non ha il modo di cambiare la penna in altro proporzionato stromento, non sà ritrovare altro mezzo di prevenire un male si grave, fuori dell’or’or’accenato. Subito, cioè, che costoro fissano gli occhi sopra qualche Donna onesta; un di lei congionto, un di lui Amico la protegga contro que’sfacciati assalti; perseguiti, da per tutto dove li ritrova gli occhj del Barbagiano; Si combatta la sfacciatagine insolente, con isfacciatagine generosa. Le occhiate sono come le merci, che non si vendono, ma sì trattano: gli Sfaciati nè esibiscono tante, fino che ritrovano qualche cambio, ed allora rimane apperto il commercio ad altri cambj Segreti; dalle occhiate sì passa a biglietti, e da questi a concerti di visite appartate, con tutte le conseguenze funeste, che ordinariamente sieguono a pregiudizio anche della più custodita onestà. Quando si potesse sperare tanta costanza nelle Donne di non lasciarsi sedurre da teneri sguardi, riescirebbe inutile l’accennato soccorso d’una sfacciatagine virtuosa; basterebbe il mezzo da me, in brevi parole, toccato: che in simili casi, il solo Cielo, o la sola terra sieno gli obietti delle loro occhiate. Questa regola avrebbe sparagnato il dispettoso rossore alla bella Dama, che mi onora de’suoi caratteri, ed alle sue modeste compagne; anzi non le avrebbe lasciato osservare, con tanta distinzione lo stupido colosso sopra lo scanno. Supposto dunque il debole di molte Donne per altro virtuose, e saggie, quando si lascino esposte agli assalti della sfacciattaggine, rimarranno senza diffesa: finalmente poi corrispondono con favorevoli occhiate a quelli, che le ammirano. Un amante insensibile alla vergogna, ha sopra la sua Bella, lo stesso vantaggio, che gode chi dispregia la propria vita, sopra il suo Nemico. Mentre il grosso del mondo ubbidisce a certe regole, e si governa colle Leggi dell’onore, e della civiltà; chi non vi ha riguardo conseguisce il premio dovuto a quelli, che le osservano, senz’avere altro merito, che l’audacia d’averle trascurate. Lo sfacciato è una specie di proscritto dalle Leggi della civiltà, non vi è però, chi s’interessi nelle cose che si dicono contro di lui. La vera sfacciataggine è una vera sequela della ignoranza, bench’ella di tale origine non s’accorga. I più fortunati sfacciati di questa Città sono i N. N. questi per l’ordinario, hanno un taglio più avvantaggioso degli altri, come quello, di cui la riferita lettera fà menzione; addocchiano le Dame più ricche.

Livello 3

Esempio

Ho conosciuto io stesso uno di codesti Semigiganti, il quale, trè mesi dopo avere lasciato il manico dell’Aratro, dava la mano, nell’escire dall’opera, con assai buona gratia, ad una Dama, a cui un’altro, dopo la cultura civile di molti anni, non avrebbe osato di rimirarla in viso.
Non saprei indovinarne la cagione: ma si vede, alla giornata, che codesti Facchini hanno più vantaggio degli altri sopra il cuore delle più semplici Donne. Non sarebbe già perche quelli abbino più ardore, e più sommissione per loro. Il bel sesso perdona facilmente le incongruità al desiderio, che si ha di piacergli. Siasi com’esser si voglia de’veri sfacciati, che da sè non si riconoscono tali, mi pajono più tolerabili, di certi Prostituti, non pochi fra noi, che si vantano di certa sfrontatezza bronzina, e pretendono cuoprire le più indegne azioni, dicendo, con aria burlesca: ho fatto buon viso. Questo si dee appena tollerare ne’piazzaroli più vili. Chi è convinto della propria sfacciattaggine, ben lontano di trarne vantaggio, procuri con tutta sollecitudine liberarsi da tale protervia, e mostri rossore ogni volta, che ne fà provare ad’altri. È irreparabile il danno della modestia, senza di questa ogni beltà perde tutta la grazia, e lo spirito diventa odioso.