Il Filosofo alla Moda: Lezione XIV
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Lezione XIV
Agli Affettati.
Citação/Lema
Cupias non placuisse nimis.
Mart.~i L. VI. Epig.~i 29.
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Narração geral
Una visita dove mi ritrovai l’altro giorno, mi somministrò l’occasione di osservare, che una grande bellezza in una Donna si convertì in brutezza, e che molto spirito in un Uomo lo rese ridicolo per la sola forza dell’Affettazione. La bella Dama avea certe grazie, che le stavano a cuore, che cercava palesarle con vantaggio, in tutte le occhiate, in tutte le parole, ed in tutti li suoi atteggiamenti. Il Cavalliere non era meno attivo nel fare giustizia al suo bel talento; Si vedea la sua immaginazione alla tortura, per inventare qualche cosa di nuovo, e per brillare presso la Dama mentr’ella fea mille contorsioni, per impegnarnelo. Quando ella ridea, le sue labra si allargavano più del consueto l’uno dall’altro, affinche meglio si vedesse la bianchezza de’suoi denti. Il ventaglio le servì a mostrare un oggetto, in qualche distanza, affinche la estesa del suo braccio nè scuoprisse la rotondità; indi mostra dell’avversione allo stesso oggeto, si ritira, in fretta qualche passo indietro, travolge il piè, sorride del suo errore e si ritrova così sconcertata, che le fà di mestieri per rimettersi, esporre il suo bel seno agli occhj di tutta la compagnia; e così acquistarsi nuove arie, e nuove grazie. Mentr’ella s’applicava a tutti codesti atteggiamenti il Gallante avea l’aggio di apparechiare delle vivacità; di esporle qualche cosa piacevole; e di gonfiare la sua vanità con osservazioni di poca civiltà sopra l’una, o sopra l’altra dama a lei note.
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Exemplo
Ho veduto questa cattiva tempra di spirito far escire un Avvocato dal suo punto, in presenza d’un Giudice, che quando una volta placitava anch’egli, era si esato e conciso, che malgrado tutta la pompa della sua eloquenza, mai dicea una parola, che fosse inutile.
Con tutto ciò si potrebbe soffrire nel Foro, ma sovente monta sulla Catedra della verità. Il Declamatore vi fà dà spiritoso di torto, e di traverso. Parla dell’ultimo giorno, con termini si fioriti, e si grati, che non vi è persona avezza allo scherno che non formi il disegno di non più peccare. L’udite, in oltre, qualche volta, impiegare nelle perorazioni de’periodi si sonori, e parlare della propria indegnità con termini si politi, che unisce l’aria d’un Damerino colla umiltà d’un Apostolo.
Metatextualidade
Finirò questo Foglio, con una lettera, che l’altro giorno scrissi ad un Uomo assai spiritoso, ma reo del diffetto, che ora combatto.
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Carta/Carta ao editor
Metatextualidade
Sig. Filosofo
Passammo l’altro giorno qualche tempo discorrendo insieme; e mi piglio la libertà di dirvi da Amico, che siete d’un affettazione insoportabile per tutti i riguardi. Quando ve ne diedi qualche moto m’interpelaste, se si dovea essere indifferenti sopra ciò, che i nostri amici pensano di noi? io vi risposi, che nò; ma non intesi già che si debba ad, ogn’ora, ad ogni momento parlare delle nostre buone qualità? Chi cerca le lodi, non dee sperar di riceverle, che in certi periodi della sua vita, o anche alla sola morte. Se non amate più gli elogj del merito, abbiate del ribrezzo per tutto ciò ch’è commune, ne mai tollerate, che alcuno abbi l’ardire di lodarvi, in vostra presenza. Vincerete così la vostra vanità, che non avrà più nodrimento ed otterete, ben presto, quella Riputazione, di cui siete tanto avido; In vece d’un complimento, che vi si fà di presente, riceverete allora mille civiltà: senza di questo, non aspettate mai di ricevere altro che un semplice sono
D. V. S.