Cita bibliográfica: Francesco Grassi (Ed.): "Num. 31", en: Spettatore piemontese, Vol.1\31 (1786), pp. 319-334, editado en: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Los "Spectators" en el contexto internacional. Edición digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.3633 [consultado el: ].


Nivel 1►

N.o 31.

Cita/Lema► Quin & Ixion, Tityosque Vultu
Risit invito : stetit Urna paulum
Sicca, dum grato Danai Puellas
Carmine mulces!
◀Cita/Lema

19. Febbrajo 1787.

Nivel 2► Metatextualidad► Obbligandomi il Carattere di Spettatore a tentar di soddisfare al Gusto d’ogni onesta Categoria di Persone, esporrò per trattenimento di questo Foglio (in considerazione de’Filarmonici) la seguente Lettera: la quale tanto più degna esser giudico della pubblica Attenzione, quanto l’Autore di essa più Patriotico si svela. ◀Metatextualidad

Nivel 3► Carta/Carta al director► Signore.

Avendo letto con molta Approvazione quanto avete scritto intorno all’Effetto sorprendente, che le eccellenti Opere Poetiche imprimono sulle Menti degli Uomini, Filarmonico d’Inclinazione, aspettavami, che sareste passato a discorrere della Musica, vera Magía degli animi sensibili. Ma, siachè v’abbiano altri Soggetti distolto; siachè così bel Tema non siavi caduto in mente, ho pensato [320] di scrivervene io stesso, lasciando in piena vostra balìa di disporre di mia Lettera a vostro intiero piacimento. – Il maraviglioso Effetto della Musica è ugualmente a tutti noto, che quello della Poesía: nè credereimi in dovere (per provarlo) o di citare dalla Mitología e gli Orfei, e gli Anfioni; o di coacervare dalla Greca Storia Fatti, e Rapporti intorno ai Modi Pirrici, e Jonici; o finalmente di commemorarla potente Ordegno Politico in mano dei più saggi Legislatori, salvochè (spentosi affatto il Senso dell’Orecchio) fossimo obbligati noi a deferire agli Occhi (per la Lettura) il Giudizio della Musica! – Tutte le Nazioni più colte infiammansi all’Incanto di Lei: ed è adottata (Ministra del Piacere) in tutte le festive Adunanze, Teatri, Balli, Circoli. Che anzi, principale Istromento da eccitare le più tenere Passioni, sembra non poter meglio accomodarsi, che a parlare i Sentimenti di Gratitudine, d’Affetto, di Compunzione, di Fiducia, d’Ammirazione, di Ringraziamento, di Priego conceputi dal Cuor dell’Uomo verso il Supremo Creatore delle Cose. – L’Effetto adunque della Musica assai per Esperienza noto, di Causa nasce ancora appiattata nella sottile Corrispondenza, per cui alle fibree [321] Vibrazioni della corporea Machina, seguono istantaneamente Sentimenti relativi nell’Alma, ond’hanno origine il Piacere, o l’Orrore, la Calma, o l’Agitazione, la Tenerezza, o lo Spavento. – Quanto poi al mezzo di farsi alcuna Idea del come possano insignificanti Suoni succedendosi all’Orecchio portare nell’Animo i Trasporti dell’Amore, le Dolcezze della Gioja, le Commozioni del Sospetto, o le Smanie della Gelosía, i Lamenti, e perfino i Sospiri della Doglia, od infine gli Orrori della Morte: con inoltre il Mormorio de’Ruscelli, od il Fragor dell’Onde tempestose urtantisi tra gli Scogli: il sospirar di Zeffiro fra le frondi; od il mugiente Soffio d’Aquilone contro le sbattute Quercie: in somma il Canto degli Uccelli, il Rugito de’Leoni, il martellar delle Incudini, il Fracasso delle Pugne, lo Scroscio dei Tuoni: per farsi, dico, un idea come queste, o somiglianti cose si esprimano all’anima col Suono, sembrami che gioverebbe molto il concepire la Musica sotto la Specie d’un particolare Linguaggio: con la Differenza, che la musicale (dirò così) Eloquenza unicamente adattasi, entusiastica di propria Natura, ad esprimere o ‘l Patetico, o l’Energico delle Cose. – Nei Linguaggi fu arbitraria Convenzio-[322]ne, che certe Parole portassero affisse l’Idee di certi Oggetti, o Modificazioni, o Azioni, o Passioni, o Luoghi, o Tempi &c. L’Espressione musicale (siccome la pittoresca nella Pittura per Imitazione dall’Originale si copia) così nell’Armonia l’Espressione stessa della Natura studiasi di produrre! – Ora, siccome nei Linguaggi la Voce, nella Pittura il Colore; così Istromento nella Musica è ‘l Suono: il quale nei differenti Gradi dal supremo Acuto all’infimo Grave, dal Prestissimo al Tardissimo (dove caratterizzasi l’Allegro, il Dolce, l’Affettuoso, il Patetico) può modificarsi all’Espressione per infiniti cangiamenti. – Aumenta l’Energía imitativa del Suono, e rendelo quasi parlante l’Articolazione (dirò così) del Suono stesso : per la quale talora e’ si sostiene uniforme sopra una Tonda, od Aperta; talora cammina sulle Semplici con passo gravemente uguale; o s’incita sulle Crome con più sollecito moto. Or, quasi trescando, saltella per Terzine; ed or, quadruplicando, ovvero ottuplicando i passi, veloce quasi volo dispiega. – Ma chi descriverebbe l’energica Espressione, per cui il Suono (combinando in infinite guise cotesti varii suoi Passi) lascia se nel trascorrere atteggiato all’estatico Orecchio? – Ora esso, [323] quasi onduloso, si archeggia; ora s’intreccia in altrettanti quasi armonici Groppetti: dove quasi scolando disciogliesi in un soave Effluvio; dove quasi inciampando s’increspa in un sonoro Torrente: quando quasi vezzeggia in Ricami: quando quasi instizza rimpendosi in Squarci: talora, quasi inseguendo, si accumula; talora parte a parte, quasi fuggendo, si dissipa! – In somma si distende, si rannichia, si slancia, si arresta, si riversa, si spreme, si fila, si aguzza, si storce, si dilegua, e ritorna; e tutte con armonici Colori dipinge all’orecchio le Azioni degli animati, e degli inanimati Oggetti! – Ma chi può dire oltreciò quanto aumenti il Suono l’energica sua Espressione coll’effetto dei melodiosi Spartimenti? Mentre prorompendo esso Suono da Trombe, e Timpani eccita i guerrieri Spiriti del fervido Eroe a mietere sul Campo di Marte le perigliose Palme: uscendo un’istante dopo quasi in flebili Lai o dal molle Flauto, o dalla querula Chiarinetta, o dal clamoroso Oboe (or per parte, or a vicenda, ed ora insieme) i Gemiti li porta fino al Cuore della dolce abbandonata Moglie, od Amante che plora! – Che dirò del quasi loquace Violino (chi nol crederebbe proprio animato tra le mani del nostro [324] Pugnano!) energico ad esprimere dai Singhiozzi del Dolore al Fremito del Furore tutte le patetiche Mischianze! – Qual Petto lascia insensibile il Suono, siachè uscendo modulato in basse note dall’affettuoso Violoncello, tasteggi le più patetiche Fibre con una aggradevole Sensazione di Mestizia; siachè assottigliato nel penetrante Flagioletto ecciti con soavissimi Estri i subitanei Rapimenti della Gioja? – Al che se aggiungasi ancora la Voce o sola, o (come accade ne’Duetti, o Terzetti, o Quartetti) in Concerto; allora il musicale Piacere confluendo al Cuore per duplice Via, dell’Orecchio, e dell’Intelletto, crea senza dubbio nell’Alma la più soave Delizia, che Arte umana capace sia di combinare. – Quanto fu da me fin quì accennato parmi sufficiente a far congetturare almeno di qual Sorgente scaturisca quella dolce Violenza, colla quale la Musica, potente Eloquenza dei Suoni, muove solleticando gli Affetti: e ricca nommeno d’energiche Immagini dipinge anch’essa d’animati Colori gli Oggetti, appartengansi al Tragico, ovvero al Comico Genere. Quindi ancora può dilicato Criterio distinguere nello Stile musicale quanto sia Turgido, o Sublime; Basso, o Naturale; Ricercato, o Corretto; di staccati quasi Pezzi [325] Rapsodico; ovvero Unito in un Disegno solo: quanto sia infine Confuso, o Campeggiante; Inanimato, od Espressivo; Parto novello di Genio creatore; oppure Lavoro ritemprato di copiatrice Imitazione. Esamina la quasi armonica Frase un Orecchio raffinato; ed (inteso all’Oggetto dell’Espressione) giudica dell Idoneità de’Mezzi dell’Arte coll’Intento: e secondochè odela spiccare elegante nella Proprietà de’Toni, e Spartimento degli Stromenti, o tenera, o vivace, o lamentevole, o irritata, o giuliva, o inorridita, o supplice, o schernente, o burlesca, ammira commosso le quasi Figure dell’armonica Persuasione: e nel quasi istromentale Poema distingue l’Artefice di Genio, che nella Composizione d’Effetto energico combina le Integrali Parti con la destrezza medesima, colla quale un dozzinale Artista accozza gli Elementi primi alla Costruzione delle Parti Integrali. – Ma basti fin quì l’aver considerato la Musica quasi sotto l’aspetto di Favella: il ravvisarla, che in appresso saremo, quale Oggetto o d’Educazione, o di Morale, o di Politica potrà peravventura sembrarvi più appropriato Tema al Carattere vostro di Spettatore. Nel che, domandovi, non fa egli maraviglia, che quel commendevole Lustro, che sopra [326] suoi Dilettanti riflette il Musicale Talento, adottar non faccia più universalmente la Musica ad accrescere gli Ornamenti d’una Liberale Educazione? – Quanto spicca maggiormente l’Indole svelta di nostra Gioventù nazionale, resa capace di tasteggiare un Pianoforte con disinvoltura; o di animare di dolci Affetti questo, e quello Stromento in una sfaccendata Assemblea! – o di quali oneste Grazie non ornasi il modesto Pudore di nostre gentili Donzelle commendate o di modulare una Voce soave; o di riempiere della grata Melodia d’armoniche Corde una applaudente Anticamera! Certo che un tale commendabile Talento coltivato viene più studiosamente in altre Città cospicue con molto minore Disposizione. Ma suole ivi calcolarsi a non piccolo guadagno l’occupato Tempo ad un’Arte onesta. – Del resto di quante o inutili, o perniciose Pratiche non diventa preservativo Antidoto un’Occupazione, che fornisce irreprensibile Diletto? che ingentilisce lo Spirito? e che raddolcendo dispone alla Sensibilità il Cuore? – Havvi della Musica o più opportuno Sollievo dalla Contenzione degli Affari? o più dolce Lenimento dalle Cure? o più efficace Rimedio contro gl’Ipocondriaci Umori? – Già accennai [327] essere la nostra Nazione per preferenza a molte altre assai ben disposta naturalmente alla Musica. Prova di che evidente raccogliesi o dal sorprendere, che subito fassi, ogni stonante Nota col rigettante Orecchio; o dal rilevar subito colla docil Voce i più dilicati Motivi d’ogni favorito Suono, o Canto. Dal che avviene, che picciolo Incoraggiamento basterebbe a moltiplicare tra noi i Filarmonici Dilettanti: in molti de’quali il nazional Genio svilupperebbe eccellenti Maestri in ogni Genere Musicale. – Quanto finora scrissi intorno alla Musica non lascieravvi luogo a dubitare, caro Spettatore, nutrir io per sì deliziosa Facoltà una distinta Predilezione: del quale genio mio tanto meno ho Motivo di pentirmi, che modellati sul paterno Esempio i miei Figliuoli sortirono quasi ingenito il Gusto Filarmonico: nè (foste anco per beffarvi della mia Debolezza) posso dissimularvi quì la Soddisfazione, ch’io provo, nel vederli, di gentile Entusiasmo accesi, occupar godendo nei Musicali Eseguimenti tutte quelle Ore, che le Incombenze di più seriosi Doveri permettono loro libere! – Se Passione alcuna dee naturalmente predominare nel Cuore umano, non vi congratulerete voi meco, essere questa la loro, che senza [328] Discapito, Disdoro, o Pericolo alterna ai Lavori del loro Impiego le dolci Ricreazioni? – Che dirò dell’interno giusto Godimento dell’attribuita Lode alla loro Maestria? – O dell’opportuno Sussidio in Riserva contro gl’improsperi Accidenti fondato nel possedimento d’un’Arte, che tanto è più sicura di attrarsi ‘l dovuto Premio dagli Uomini, quanto più proclivi siamo a ricompensare i proprj nostri Piaceri? – Io potrei quì ad un Leggitore Filosofo aprire natural Varco ad un altro Genere d’Armonía più sublime, più all’uman Cuore interessante, che, occupato a temprare in giusto Tono i discordanti Affetti coll’ingenita Consonanza delle Virtù Sociali, fa della Vita stessa (in qualunque trovisi Condizione) soave inalterabile Concerto, onde risulta, troncati i Timori, e le Prevenzioni, la Felicità, di cui l’uomo è capace. Io dimostrerei per Esempio, che l’Armonía Morale (nommeno della Fisica) ha Proporzioni, e Leggi: e che certo Istromento, che Uomo appellasi, secondochè Intelletto, Volontà, Sensi, Immaginazioni, Passioni, Abitudini o dell’Animo, o del Corpo, ha consonanti, o discordi ad una Norma fondamentale, che Ragione è detta, nasconne Concerti, ovvero Discordanze sotto nome d’Azioni, che i Sistemi, [329] Domestico, e Civile, ordinando, o confondendo, vengono o applaudite Virtù, oppure abborriti Vizi. Nel che forse meriterebbe qualche particolare Riflesso, che (convenendo ognuno, richiedersi molt’Opra a poter trarre, quando si voglia, Fisica Armonia anche dal più semplice musicale Stromento) l’Armonía Morale si giudichi o di troppo facile, o di non degno d’Applicazione Conseguimento! – Ma lasciando questo Tema alle vostre Specolazioni, conchiuderò omai questa Lettera intorno all’Effetto della Musica con l’Ode seguente.

Nivel 4► Del Cuor Conforto,

Celeste Musica!

Chi da te assorto

Proprio non sentesi

L’Alma bear?

Quello che stilli

In seno, Nettare,

Di que’Zampilli

Scola, che inaffiano

Gli Elisii Fior!

Tu l’Ire addolci,

Dei livid’Aspidi:

tu ‘l Furor molci

Di quanta inselvasi

Ferocità!

[330] Non pure i Boschi;

Le Rupi docili:

Ma i Regni foschi

Al tuo si sciolsero

Dolce Piacer!

Gli alti Stridori,

Che Dite assordano,

Muti ai canori

Accenti, insolita

Gioia acquetò!

Obblia suo Pasto

L’attento Voltore!

Suo Sasso vasto

(Nonch’esso Sisifo)

Sospeso sta!

Sull’Ali stesse

Del Vento immobile

Ission presse

La Rota, anco avida

Del grato Suon!

Ma che Stupore,

Se tu (Dispotica

Certa del Cuore)

Qual Moto piacciati,

V’ecciti ognor?

[331] Sull’animate

Traccie s’infiammano

Seco intrecciate

In vaghi Vincoli

Le Passion.

Da te Scintille

D’un Estro nobile

Spiccansi a mille:

Ond’alla Gloria

Poggi Virtù.

Ma se, ministra

Tu di Volupia,

Traggi a sinistra

Stuol ebrio, al Fascino

Chi ‘l sottrarrà?

Tosto ogni Germe

Di Valor vizzasi!

Tra’Vezzi inerme

In braccio assonnalo

Illusion!

“Tra questi Fiori

“Che dolce olezzano,

“Perchè i Sudori

“Non tergi? (ad Ercole

Jole cantò)

[332] “Quest’Aura lieta

“Di Ciel purpureo

“Far breve Meta

“All’instancabili

“Opre non vuoi?

“La Cipria Dea

“In Roseo Cocchio

“Noi talor bea:

“Quì gli Amor spiegano

“Scherzano il Vol!

“Su questi Prati

“Le Grazie intrecciano

“Con Modi grati

“Carole: e ‘l Giubilo

“Move lor piè!

“Ma, s’i bei Mirti

“Posar t’allettano,

“Ben ho più a dirti! . . .

(Quivi vermiglia

Troncò un sospir!)

Del lusinghiero

Canto l’Insidia

Ogni severo

A Labbro amabile

Piega Rigor!

[333] L’invitta Mano

Turpò Conocchia!

L’Eroe soprano

(Dettratto ‘l Teschio)

Gonna sformò!

Ben altro Accento

Da Corde armoniche

(Fanciullo intento)

Tra’ Boschi Tessali,

Achille udì!

“Sol dolce è Vita,

“Cui Gloria stimoli

“L’erta Salita

“Del vero Merita

“A sormontar!

“Ragion prealzi

“Sua Face fulgida:

“Là su que’Balzi,

“Cui Febo irraggia,

“T’appella Onor!

“Odi Sirena

“In Falda morbida? –

“Ah della Pena,

“(Le Rose il celano)

“Lo Speco è là?

[334] “Là della Fama

“Il Grido spegnesi:

“La molle Lama

“Obblio circonfluo

“Stringesi in Sen!

“A chiara Morte,

“(Germe di Tetide!)

“Oscura Sorte

“Di Vita languida

“Vorrai prepor?

Al Garzon fero

Quel Canto eroico

Di Palme altero

Sul Lido Frigio

Tumulo ornò! ◀Nivel 4 ◀Carta/Carta al director ◀Nivel 3 ◀Nivel 2 ◀Nivel 1