Cita bibliográfica: Antonio Piazza (Ed.): "Num. 2", en: Gazzetta urbana veneta, Vol.1\002 (1788), pp. 9-15, editado en: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Ed.): Los "Spectators" en el contexto internacional. Edición digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.1810 [consultado el: ].


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Num. 2.

Sabbato 5. Gennajo 1788.

Nivel 2► Metatextualidad► Se in questi primi Fogli dell’anno corrente impiegar ci conviene degli Articoli, che particolarmente riguardano la nostra impresa, il Pubblico vorrà onorarci del suo benigno perdono riflettendo, che tendono all’unico oggetto di meglio servirlo. Nè il dispensato Manifesto, nè la introduzione al precedente Numero, ponno bastare alla necessità di essere bene intesi da tutti, e di replicar delle cose per vincere l’altrui ripugnanza, ed aver degli ajuti da scemare la nostra fatica, e recar qualche vantaggio alla Società.

Si lagnano alcuni di non trovare in luce talvolta delle notizie, ch’esser gradite potrebbero, quando con un pò di grazia fossero presentate. Per esempio venne ascritto a mancanza il non veder parola sopra un magnifico pranzo, che da numerosa allegra compagnia fecesi, non ha molto, all’Osteria della Luna, con un bizzarro ed ingegnoso apparecchio. Si disse: il Gazzettiere ha taciuto questo, quando tanto s’estese su quello de’ Rovinazzi, e scappano contro di lui delle accuse. Ma saper bisogna, che il Gazzettiere è in Carica nella Società de’ Rovinazzi, ch’egli pars magna fuit, e poteva per ciò render conto bene di tutto. Se qualche membro dell’accennata Compagnia ci avesse comunicata una descrizione del trattenimento festevole di quel giorno, l’avremmo data alle stampe. È meglio tacere, che parlar a caso. Il tavolino, la Stamperia, ci occupano talmente, che non abbiamo tempo d’andar quà e colà, a veder tutto quelle, che si potrebbe vedere, nè di frequentar i Caffè dove si raccolgono tutte le novelle del giorno. Pagate degli uomini, dice taluno, mandateli in giro per la Città, fate che v’informino di tutto ciò che succede. Oh sì Signore, staremmo freschi per Bacco, se alle tante altre spese aggiungessimo ancora queste. E poi qual servizio s’avrebbe? Vi son degli occhi che non veggono, delle lingue che non parlano sennon per oscurare le idee delle cose più chiare. Mandar de’ Biglietti officiosi, recarsi personalmente talvolta, per aver de’ lumi su’ de’ punti essenziali, non valse nulla. Scordar non ci possiamo di San Trovaso, e de’Catecumeni, ove le prime nostr’ esperienze ebbero un esito così infeli-[10]ce da toglierci il coraggio di farne dell’altre. Anche intorno alle Cause s’odono delle querele . Perché quella sì, e questa nò? Perché di quella n’ebbimo l’informazione, e di questa nulla. Nè aspettiamo su tal Articolo le sole relazioni spontanee, ma le sollecitiamo con tutto il fervore verso un nostro Amico Forense, che ce ne ha somministrate in passato, e ch’ora ci sembra un pò troppo economo nel favorirci. Se stampato fosse quello, che dir possiamo sul presente Soggetto, si vedrebbe, che non son giuste certe lamentazioni e rimproveri a noi diretti, e che son anche troppi gli aggravj che ci caricano, e le gratificazioni accordate affine che non ci manchi materia da dilettar, interessare, e meritar la soddisfazion di chi legge, particolarmente de’ benemeriti nostri Assocciati per i quali c’impegna un sentimento di rispettosa riconoscenza. Vaglia il fin quì detto a persuadere chiunque, che non abbiamo voluto presentar un Piano dell’attuale nostro lavoro nel Manifesto sparso in questi giorni, non per limitar arbitrariamente le nostre fatiche, ma per evitare la dispiacenza di mancar a qualche parte delle promesse pubbliche, che pensiamo sempre ad arricchire non ad impoverire questa Gazzetta, come chiaramente apparisce nel numero di Mercordì, e che sovente potremo inserirvi qualche cosa d’ utile, se l’esempio di chi ci mandò la breve Dissertazione sulla Farmacia, a cui dobbiamo i più sinceri ringraziamenti, scuoter potrà una volta l’inerzia di tante penne, o la renitenza di chi condanna i parti del proprio ingegno all’oscurità de’ Manoscritti sepolti. ◀Metatextualidad

Nivel 3► Carta/Carta al director►

Continuazione della Lettera Farmaceutica.

La formola del Baumè (pag: 603.) sarebbe lodabile, qualora fosse bandito il Croco orientale non adattato per tutte le circostanze, per le quali quì si prescrive. Circa poi alle Acque, e agli spiriti distillati, o sian essi semplici, o composti, che si preparano con piante odorose, e con piante di niun odore, queste sono di pochissimo, o niun valore, per essere prive di quello spirito rettore, che è il solo che per distillazione comunica la sua efficacia; perciò la ricetta dell’Acqua Vulneraria sarebbe più celebre col rifiuto dell’erbe senza odore. In Farmacia si dovrebbe escludere la ricetta dell’Acqua cordiale del Sassonia, poiché essa è composta con la maggior parte di sughi di piante prive dello spirito rettore, e ridicolosamente schiarificati avanti della distillazione, poscia aggiuntovi l’Aceto distillato saturato con diverse terre inerti del genere delle Argille, e con Margherite preparate: cosicché tenendola preparata secondo la prescrizione dell’Autore, in breve tempo si guasta a grave pregiudizio di Fabbricatore. Giá a quest’ ora la maggior parte delli Medici ne hanno abbandonato l’uso.

Ma che s’avrà poi a dire di que’Manipolatori, che si fanno lecito di alterare il loro Composti con la capricciosa sostituzione, od aggiunta di qualche ingrediente, che a loro torto intendere dà una più pronta attività, come sarebbe a dire ad un Elettuario Alterante aggiungervi un ingrediente solutivo: non calcolando intanto nè le indicazioni opposte, nè i diversi rap-[11]porti, nè le inopportune, e talora dannose conseguenze, che possono risultarne?

Non accenno, che pochi capi, e questi ancora con somma brevità. Ma non sarà poco il frutto, se qualcheduno si riduce per la prima volta a pensare; e a rettificare il suo metodo. Corse così scemerà uno almeno del numero di quelli, che o ciecamente seguono gli usi appresi da persone più ignoranti di loro, o per la mancanza delle necessarie teorie confondendo un Sale con un altro, commettendo altri equivoci di grave pregiudizio, vogliono arditamente appropriarsi quella facoltà, che appena e propria soltanto di un Uomo ben istrutto nella, Eisica Chimica, Materia Medica, Bottanica. Il valente Signor Salvador Mandruzzato Professore in Farmacia espose in un piccolo libretto Alcune idee sopra la Riforma della Farmacia tanto necessaria per restituire a quest’arte importante il lustro, e la riputazione, che ad essa conviene, e per richiamare i Cultori di essa a quella nobile istituzione, a cui ai loro natura debbono tendere. Sarebbe desiderabile, che il suo piano si estendesse, e si abbracciasse generalmente. Affretto co’ miei voti un’epoca, che ci viene promessa vicina. Intanto terminerò, se vi contentate Signore, con un passo di Spielmann. Nivel 4► Cita/Lema► Hac ratione Formatus Pharmacopaeus dignitatem artis suae tuebitur, publica commoda insigniter promovebit, ad provehendam medicinam, augendumque naturae cognitionem, scientiaeque naturalis ambitum ampliandum haud inanem operam contribuet, una cum Medico saluti Civium pariter consulat, Doctoris medicinae nequaquam, ut vulgò viderur, Famulus, sed Frater, Collega, Cooperator, Amicus. ◀Cita/Lema ◀Nivel 4 ◀Carta/Carta al director ◀Nivel 3

Cause.

Certo Pietro Zanfrà con suo Testamento nell’anno 1623. 11. Agosto formò un Fideicommisso ne’suoi Figli, e Discendenti, de’ Beni di sua ragione.

La morte di certo Giammaria Zanfrà, aprì una via alle pretese di certi Villici Zanfrà di succedere nel Fideicommisso; ma conteso questo da certa Angiola Boni come Tutrice, e Curatrice di sua Figlia Anna Isabella Zanfrà Nipote del detto qu. Giammaria, dovettero li Villici Litis Consorti Zanfrà sostenere un’acerrima lite decisa jeri Post al Serenissimo Consigilio di 40. C. N. con uno Spazzo a favore de’ Villici.

Avvocati

al Taglio per la Tutrice

Eccellente Marco Bonomo

Eccellente Tom. Gallini Andriani

Interruttore

Sig. Bart. Comarolo

al Laudo per i Consorti

Eccellente Stefano Stefani

Eccellente Dom. Campiuti

Interveniente

Sig Francesco Maelo

Giudizio

Al Taglio 13. al Laudo 19. n. s. o.

Uno di questi Villici, che consolati rimasero, viveva d’elemosine in questa Città. Furon assisiti gratis tanto dagli Avvocati, che dall’Interveniente.

Metatextualidad► Questa relazione ci viene graziosamente dall’Amico accennato nel principio di questo Foglio. Egli comincia a ricordarsi di noi, e lo ringraziamo di cuore, pregandolo a non aversene a [12] male se lo stimoliamo a favorirci von più frequenza. ◀Metatextualidad

Funzioni Sacre ordinarie.

La Chiesa Parrochiale di S. M. Mater Domini ha per Titolare la Circoncisione del N. S. G. C. giorno, che aprì il nuovo corso all’anno presente. In essa si stabilì nel 1130. una delle nove Congregazioni, che compongono il Clero Veneto. Quanto alla sua fondazione l’hanno determinata le Cronache sotto il Dogado di Pietro Candiano IV. e sotto lo Spirituale Governo di Pietro Marturio Vescovo di Castello. Vi sono delle opinioni, che nella sua origine dedicata fosse a Santa Cristina, ed uffiziata da Monache, appoggiate forse dall’ uso di celebrare l’uffizio di detta Vergine, dall’altare innalzato a suo onore, e dalla denominazione, che conserva una Corte della Contrada volgarmente detta delle Muneghe. Era vicina a cadere per le ingiurie del tempo, quando si fece risorgere da’fondamenti sul modello del celebre Sansovino, e fu depositato in essa il prezioso dono d’una Palla d’argento massiccio lavorata finamente a basso rilievo, opera Greca trasportata da Costantinopoli nell’ anno 1660. Ebbe d’uopo anche in questi ultimi tempi di qualche ristauro. Nella Cappella della Famiglia Trevisana vi sono tre pregiatissime statue, e intorno alla Chiesa i dilettanti di Pitture trovano da saziare l’avidità del bello in molte variate maniere; perocchè, tacendo ancora altri nomi illustri, offrono de’ capi d’opera de’ loro pennelli un Palma il vecchio, un Tintoretto, un Wandich, un Cavalier Bambini.

Non è da tacersi, che in questa Chiesa ogn’anno vengono dispensate tre Grazie di 700 Ducati l’ una. La l’rima è destinata ad una Gentildonna, che voglia farsi Monaca a Sant’ Alvise; le altre due si danno dal Guardiano e Presidenti della Scuola del SS. alle Fanciulle di Contrada quand’abbiano la vocazione di vestire l’ abito Religioso in qualche Monastero dello Stato Veneto.

Nel suddetto giorno, oltre della Solennità di questo Tempio, e delle funzioni di tant’altri per eccitare la divozione a cominciar bene il nuovo anno con esercizj di cristiana pietà, v’ è un gran concorso nella Chiesa Ducale di S. Marco ove scende Sua Serenità all’ adorazione del Ss. Sacramento, che per tre giorni si tiene esposto, nel secondo de’ quali interviene S. E. Reverendissima Monsignor Patriarca di Venezia allo stesso divoto oggetto. Nel terzo poi, quando il tempo lo permetta, il che di rado succede, Sua Serenità coll’Eccellentissimo pieno Collegio, e con un numerosissimo seguito di P. P. V. V. accompagna processionalmente il Venerabile intorno alla Piazza: ma quando la pioggia, o il suolo fangoso lo vieti, come Giovedì successe, la Processione si stende al coperto intorno alla Corte del Palazzo Ducale.

In mancanza di Monsignor Primicerio, che non ancora fece l’Ingresso della sua Dignità, portò il Venerabile Monsignor Fabiano Blascovich Vescoco di Macasca.

Oggi nella Ducale Basilica di San Marco si benediscono l’Acque.

Seguiremo il metodo costantemente di serbare al Foglio d’ogni Sabbato la descrizione delle ordinarie Funzioni della settimana. [13]

Esposizione per Carta.

A S. M. Zobenigo.

Ai 4 e 5 del corrente mese cioè jeri ed oggi.

Guardian il Sig. Matteo Bontolozzi.

Alli Frari

Ai 6 e ai 7 cioè Domenica, e Lunedì.

A San Pantalon

Ai 8 e ai 9 cioè Martedì, e Mercordì.

Guardian il Sig. Carlo Ferri.

Metatextualidad► In un Biglietto in dialetto Veneziano, ma che inclina un pò al gergo, e d’un carattere da chiamar l’interrogazione di Plauto se una gallina abbia scritto, si capisce a forza di combinare, che si vorrebbe sapere se la Sala di Westminster sia più grande di quella del Maggior Consiglio in questo Ducale Palazzo. Corsa una scommessa di due Bozze da lira de Vin de Cipro, lo Scrittore del Biglietto, che non è stato mai a Londra, vi s’è impegnato nella ferma idea, che non possano darsi Sale più grandi di questa. Egli promette al Gazzettiere una Bottiglia di Vino di Cipro se gli fa vincere le due Bozze. Il suo competitore è stato a Londra, e probabilmente sarà qualche marinajo. ◀Metatextualidad

Risposta.

Nivel 3► Carta/Carta al director► Caro Sior Tomio (con tal nome si sottoscrisse) ci duole il darvi una cattiva nuova. Mandate il Vino di Cipro a vostro Compare Berto (così egli chiama il suo Avversario) perchè lo avete perduto. Se la scommessa fosse per la larghezza soltanto, in questa Causa avreste il vantaggio d’una patta; perocchè tutte e due le Sale hanno una latitudine di piedi1 74: ma in lunghezza non c’è che la piccola differenza di cento e ventidue piedi avendone duecento e settantadue quella di Westminster, e cento e cinquanta questa del Maggior Consiglio. Se non siete persuaso appellatevi ad un altro Giudice, che noi questa volta non beviamo certamente Vino di Cipro alla vostra salute; e vi consigliamo a non impegnarvi in iscommesse senz’ aver alcuna idea di comparazione. C’è il piccolo, il mediocre, il grande, il grandissimo, il buono, l’ottimo, il massimo; ogni Paese ha le sue rarità, e il sigillo del non plus ultra che mette a tante cose l’Amor della Patria, sovente perde al confronto il credito della legittimità. ◀Carta/Carta al director ◀Nivel 3

Metatextualidad► Nel ricorrere ad un’Opera Inglese tradotta in Francese, per avere la cognizione necessaria a rispondere a Sior Tomio, abbiamo trovato il Pezzo seguente, che facendo a proposito diamo tradotto. ◀Metatextualidad

Nivel 3► Retrato ajeno►

Considerazioni sulla Sala di Westminster.

Assai più, che per la vastità della sua estensione, questa Sala è degna di Storia, per le famose opposizioni d’alcuni avvenimenti, de’ quali divenne il Teatro.

Essa fu fabbricata nell’anno 1097. da Guglielmo il rosso, Figlio di Gu- [14] glielmo il Conquistatore, che destinolla per delle Pubbliche Feste. La sua lunghezza é di piedi duecento e sessantadue, ed è larga sessantaquattro. Qualche critico trovò ch’era troppo spaziosa. Quando il Monarca lo seppe dichiarò che la medesima non potrebbe passare, che per una camera da letto a fronte di quella, ch’ egli aveva avuto desiderio ed intenzione di fare. Riccardo Secondo la fece allargare nel 1397, ed in essa trattò dieci mila persone.

Questa Sala è il primo luogo in cui li Re d’ Inghilterra s’ assidono sul loro trono. In essa fu deposto Riccardo. La medesima servì quasi sempre ai reali banchetti, ove quanto v’ era di meglio nelli tre Regn, e in Europa, fu regalato dai Re. Nondimeno una volta Enrico Terzo la convertì in Ospitale; perocchè raccolse in essa sei mila pitocchi, e li fece mangiar e bere a sazietà. Nel tempo in cui li Parlamenti ancora s’univano nella medesima, un’orribile escrescenza d’acqua allagolla, a segno che passavasi in barca. Nei giorni della incoronazione, il campione d’ Inghilterra, armato di tutto punto v’entra a cavallo, e gettando a terra il suo guanto, sfida chiunque osasse di contrastare il diritto nel nuovo Sovrano. Videsi nel 1316 ovvero nel 1317 sotto il Regno d’Odoardo Secondo, una donna vestita da cortigiana entrare a cavallo nella stessa Sala, mentre che il Re dava un Festino alla Corte, girar intorno alla tavola, gettare dinanzi al Sovrano uno scritto nel quale censuravasi i suoi cattivi costumi, e d’ingiustizia veniva accusato, voltare la briglia, salutar ad uno ad uno tutti quei commensali, ed andarsene. ◀Retrato ajeno ◀Nivel 3 ◀Nivel 2

Arrivo di Bastimeti

28. Decembre 1787.

Piel. P. Franc. Bertoli da Zara con a Girolamo Manfrin

20 Bar. tabac caricato a Zara, e 120 Bar. ulive.

29 Detto.

Bergantino nom. Bettina Cap. Giov.

Apsej Ingelse, da Londra e Falmaut raccom. A Emanuel Giacur con 420 Bar. di Cospettoni.

Da Londra a chi presenterà 1. Cassa Terraglie, una Balla mercanzie di lana, 3 Botti dette. 1. Forzier roba da uso. 1 cassa ferramenta lavorata. 1 Bar. Salnitro 12 Casse Bande stagnate 1743. Pezzi di legno da colori, 5 Tonnellate legno Brasiletto 1 cassa ferramenta lavorata 6 Balle Pevere 2 Bal. Peverella 2. Bar. stagno 2 Casse ferramenta lavorata 1. Collo manifatture di Montesier, 3 Coffe Birra 8 Coffe Terraglie, 3 Casse ferramenta lavorata 2 Colli Scurie 1 Bal. manifatture di Montesier 2 Bar. stagno 1. Coffa Terraglie 3 Casse ferramenta lavorata 4. Bot. Terraglie 4 Casse ferramenta lavorata una Bal. merc. di lana.

Bergantino Albert Cap. Giov. Cristemaj da Londra e Falm.

da Falmaut a Em. Giacur

400 Barili Cospettoni a chi presenterà

166 Gajandre di piombo a Gio: Maria Ruberti

2 Bal. Ferramenta lavorata a Franc. Lucatello

1 Casse detta a Girol. Ippoliti

1 Botta ferramenta lavorata a Giambat. Zanfardini

2 Casse ferramenta lavorata a Bart. Trevisiol

1 Botti ferramenta [15] lavorata a Francesco Lucatelli

3 Colli mercanzia cioè uno orologi, 1 chincaglie, 1 roba da uso a chi presenterà

1 Balla merci di lana a Tom. Zandanal

1 Cassa merci di lana a Gabriel Cornet

30 Barili Rettrigerio a chi presenterà

20 Colli Pevere, e 1 Balla stoffe a Simon Carminati

2 Casse Instrumenti da Musica a Gir. Gielmi

2 Balle cannadindie, 1 Cassa serram. lavorata a Tom. Zandanal

1 Balla manifatture di gotton a Simon Carminati

12 Balle pevere a Luigi Burri

1 Cassa Instrumenti da Musica a chi presenterà

20 Bal. Pevere, 19 Bot. Budelli salati, 50 Casse Pipe a Bart. Trevisiol

1 Cassa ferramenta lavorata al Dottor Cherubini

1 Cassa Libri a Nic. Cristofolo Melèl

1 Botte Birra e Formaggio a Menachen di Leon Vivante

60 Denti di Elefante a Francesco Calvi

1 Cassa ferramenta lavorata a chi presenterà

2 Casse Droghe, 1 Cassa Instrum. da Musica, 3 Bot. Terraglie, 17 Coffe Birra, 3 Coffe Terraglie.

Pielego P. Trifon Bamba da Cattaro con 550 Pezze Formaggio, 2 Tocchi Porcina, 1 Casson Cand. di sevo e una Cassetta 26 migl. Castradina, 1 Mogliazzo Carne salata 84 Mogliazzi fighi 65 Fagotti Pelli e Boldroni a rifuso 277 Pel. a rifuso 1 Rotolo rassa in più Cavezzi

30 Detto.

Pinco Capit. Ant. Marovich, a Durazzo raccom. a Cap. Vicenzo Tripovich con 1875 Bal. Tabacco

Piel. Pat. Alvise Ingiostro da Spalatro, Traù, Sebenico, e Zara

Dalla Città di Spalatro.

9 Casse cand. di Sevo, 6 Bal. Pel. Becchine e Boldroni a rifuso

Da Sebenico

3 Cai cerchiati oglio di portata Capit. e Marin 7. Tram. Oglio, 3. cai cerchiati Catrame 16 Bar. Carne salata 19 Bar. Sevo colato, e 1 pan detto 10 Lingue salate 4200 Ocche ferro grezzo 1 fag. Laton vecchio 85 Rotoli Rasse di Bedena 10. Bar. Miel 630 Bar. fighi e 6 Mastelladi 56 Bar. Ulive salate 1 Fag. Tresfusaria 4 Fag. Cera gialla 1 Bal. Pelli Becchine e Boldroni

Da Zara.

166 Pani Sevo, 1 Bal. Pelli Boldroni 9 Bar. Miel 1 Fag. Bronzo vecchio 1 Fag. Seta grezza 1 Bar. Rame.

Piel. P. Zuanne Piccoli dalla Brazza con 14 Cai Vino, 18 Bar. Ulive salate, 2 Mogliazzi carne salate, 2 Mogliazzi carne salata

Piel. P. Prosperò Marogonvich dalla Brazza con 35 Cai Vino, 2 Cai vuoti vinati 13 Bar. Vino 7 Bar. Vino di Grazie 2 Sacchetti Grippola

31 Detto.

Brich il Bel Montenegrino Capit. Pietro Lipovas da Scopolo e Zante

A Fran. Cavaco e Mat Lipoves

70 Cai Vino Scopolo 26 Cantara Rasina, e 10 Pegola Spagna

Tramessi dal Zante.

A S. E. la N. D. Fiorenza Ravagnin Vendramin 1 Bar. Oglio

A S. E. . Francesco Vendramin 1 Bar. Oglio

Primo Gennajo.

Nave Olandese La Fortuna Capit. Gio. Verberne da Amsterdam rac. a sè medesimo

A Rech e Laminitz 1 Cassetta Thè

Agli Eredi Rubbi 10 Bar. Sucaltin 2 Bar. Giallo Santo

A Frinkras e Majer 3 Cassette Vino

Il resto nel Foglio de Mercordì.

Commedie.

Venerdì 4. Gennajo.

A Sant. Angiolo.

Lo strepitoso Bando del Cavalier Onerato.

Per questa Sera.

Polì e Jamson Drama di Carat. Inglese

Mai più rappresentata.

A San Gio: Grisostomo.

Venerdì, e questa Sera.

Etelwige Regina d’Inghilterra.

A San Luca.

Venerdì.

L’Orfano Inglese.

Per questa Sera.

I Pettegelezzi delle Donne.

6 Gennajo

Alba ad ore 12 e m. 53. Leva il Sole ad ore 14 e m. 41. Mezzogiorno a ore 19 m. 5. Mezzanotte a ore 7 m. 5. Leva la Luna a ore 13 m. 54. Tramonta a ore 7 m. 21.

7 Detto.

Alba ad ore 12 m. 52. Leva il Sole a ore 14 m. 40 Mezzodì a ore 19 m. 5. Mezzanotte a 7 m. 5. Leva la Luna a ore 14 m. 29. Tramonta a ore 22 m. 42.

8 Detto.

Alba a ore 12 m. 52. Leva il Sole a 14 m. 39. Mezzodì a 19 m. 4. Mezzanotte a 7 m. 4. Leva la Luna vacuo Tram. a 23 m. 42.

9 Detto.

Alba a ore 12 m. 49. Leva il Sole a 14 m. 37. Mezzodì a 19 m. 3. Mezzanotte a 7 m. 3. Leva la Luna a 15 m. 1. Tram. a ore 0 m. 43.

Ricapiti per questo Foglio
In Venezia

Dal Colombani Librajo al Ponte di Rialto.

Al Caffè in Campo a S. Bartolommeo.

Alla Spezieria della Vigilanza al Ponte de’ Dai.

A Padova dalli Signori Fratelli Conzatti Libraj.

A Verona dal Signor Giuseppe Lonardi Librajo.

A Brescia dal Signor Dionisio Colombo Librajo.

A Treviso dal Signor Giulio Trento Librajo.

A Udine dal Signor Giambattista Damiani Librajo.

Dalla Stamperia Zerletti Venezia. ◀Nivel 1

1Atteso l’allargamento ordinato da Riccardo Secondo la scommessa perduta sarebbe anco in larghezza.