Zitiervorschlag: Francesco Anselmi (Hrsg.): "N. II", in: Il Socrate Veneto, Vol.02\ (1773), S. 4-8, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.961 [aufgerufen am: ].


[5] Ebene 1►

N. II.

Sopra il matrimonio

Ebene 2► Voi mi dite che avete sposato una Donna Nobile, e Ricca. In verità io vorrei che piuttosto aveste in Casa vostra una Gazza, o un Papagallo; perchè almeno questi ciarlando vi darebbero qualche piacere: mentre che essa non fatà altro che lamentarsi. Quelli a vostro beneplacito vi sarebbe permesso di scacciarli; e questa è di bisogno che la custodiate per sempre, quantunque v’inducesse alla disperazione. Se dunque vostro matrimonio vi sembra illustre e vantaggioso, vi siete legato con una bella e ricca catena, da cui la morte sola vi può liberare. Sareste ben più felice con una casta alleanza, che con una illustre; e il celibato vi farebbe sommamente felice, quando non so se il matrimonio non vi condurrà ad una infelicità estrema.

In fatti, qualunque sia il vantaggio che se ne ritragga, la scelta d’una Moglie è molto pericolosa. Facilmente disgusta quando è brutta; e si dura molta fatica a custodirla quando è bella. Per certo questa è una massima, che ha quasi vigor di Legge, che v’è un contrasto per così dir perpetuo tra la beltà del corpo, e l’onestà dell’animo. Ma voglio anche concedervi, che ciò ch’è rarissimo per gli altri, sia tutto vostro favore; e che il pudore interno sia unito alla buona grazia esteriore. Per trattarvi ancora con più generosità, supponiamo che l’altre perfezioni delle Donne sieno unite alla vostra; sappiate però che frammischiate ad esse anche la superbia è entrata in vostra Casa: [6] di modo che par che il Satirico abbia ragione quando disse di voler piuttosto sposar Venusina, che Cornelia Madre de’Gracchi, e Figlia di Scipion l’Affricano, ma fastosa per i Trionfi e per la gloria di suo Padre.

Or giacchè mi avete parlato del vostro matrimonio nobile e ricco, che direte del fasto, e delle noje che l’accompagnano? Sì poco conoscete l’umor delle Donne? Converrà che impariate a servire, ad affaticarvi a scacciar da voi i vostri più cari Amici, e a non pensar ad altro che a vostra Moglie. Una Donna imperiosa, e che regola le azioni di suo Marito, è uno scoglio per le amicizie. Quand’anche ne aveste incontrata una assai degna, sappiate che ben pesanti catene caricheranno e mani e piedi di voi, ch’eravate in altro tempo sì libero. Non dite dunque che avete preso una Donna che vi piace; ma dite piuttosto ch’essa vi ha preso. Eravate stato troppo tempo Padron di voi stesso; essa e sopraggiunta per essere la Padrona di suo Marito, la rivale della sua Suocera, il giogo della Famiglia, e il lavoro giornaliero de’Servi.

Vi lusingate ch’essa teneramente vi ami; ma sappiate che coll’amore la gelosia, i sospetti, e i lamenti entrarono in Casa vostra; che avete con essa un continuo duello da sostenere; che le inimicizie nasceranno da’piaceri e dagli scherzi medesimi; che non sarete sicuro neppure a mensa; e che la notte ancora vi converrà combattere. Così fatto avendo alleanza con una donna, avete fatto divorzio con la pace.

Se poi avete ricevuta una ricca dote dalla vostra Sposa, avete similmente ricevuto il giogo d’una gravosa tirannia. Questo è un male, che non va mai solo. La dote e la bellezza sono i due stimoli della superbia d’una Donna. A dire il vero non v’è cosa tanto importuna ed intrattabile, quanto una bella Donna ricca di beni di fortuna. Essa crede che tutto le sia lecito, quando mette in confronto le sue ricchezze con la povertà del Marito; e nutrendolo col suo, si dà a credere di essergli Padrona, non mai compagna. Così può dirsi che a quello stesso passo che una gran dote entra per una porta della Casa, la libertà se n’esce per l’altra. Ebene 3► Exemplum► Licurgo avea già perduto questo disordine, allorchè ordinò con le sue Leggi che le Donne fossero maritate senza portar dote alcuna; e per ragion del suo ordine addusse: Ebene 4► Zitat/Motto► Perchè si facesse scelta di Donne, e non di somme di denaro; e affinchè i mariti tenessero più strettamente in freno le loro compagne, [7] non essendo trattenuti dal laccio d’una dote strabocchevole. ◀Zitat/Motto ◀Ebene 4 ◀Exemplum ◀Ebene 3 Con verità quel saggio Legislatore avea doppiamente ragione. Imperciocchè, sinceramente parlando, in moltissime Case non è una Donna che sposi un uomo; ma bensì è il denaro, che sposa l’avarizia; e la dote vantaggiosa essendo un motivo di libertà alla moglie, diventa un freno per il marito. Non credete più dunque che vostra moglie v’abbia apportato un vantaggio; piuttosto persuadetevi ch’ella v’ha pagato il prezzo della vostra libertà: la quale voi per qualsivoglia somma non avreste mai venduta, se, come dovevate, l’avreste veramente amata.

E poi voi parlate delle ricchezze immense di vostra consorte, senza dirmi parola alcuna de’suoi costumi. Questo a mio credere avviene perchè giammai pensate alla fedeltà, al ritegno, alla castità, alla modestia, e all’altre virtù, che sono i beni più pregevoli delle Donne. Voi disprezzate que’tesori, che sono i massimi tra tutt’i beni, e nelle vostre nozze non badate ad altro che alla dote e alla bellezza, vale a dire all’avarizia, e alla voluttà, che a parlar chiaro sono compagne indivisibili di simili Matrimonj. Se la vostra Moglie ha molto denaro, guardate bene che non si possa applicare con verità alla medesima quello che Temistocle dicea degli uomini del suo tempo, cioè: Ebene 3► Zitat/Motto► Ch’egli stimava più un uomo senza denaro, che il denaro senz’uomo. ◀Zitat/Motto ◀Ebene 3 Certamente per voi sarebbe stato meglio il vivere in calma con una povera compagna, che l’essere sempre inquieto con una superba Padrona: sarebbe stato meglio il patir la fame co’rispettivi incomodi dell’una, che il contrastare con la ricca insolenza dell’altra. In chi la dote è grande, l’orgoglio dell’animo è altresì smisurato; ed il Marito non è mai temuto, o almeno si crede di poterlo impunemente spregiare. Fin tanto che terrete l’occhio attento ai beni d’una moglie imperiosa, non avrete il coraggio di riprendere i suoi vizj; nè mai intraprenderete d’umiliar quella, da cui crederete di ritirar tutto il vostro lustro. In somma vi converrà di tollerare non solo disgusti e spiaceri, ma ancora ingiurie, ed obbrobrj.

Ebene 3► Exemplum► Non vi ricordate più di quel grande Imperadore e Filosofo Aurelio Antonio, il quale ben sapendo gli adulterj di sua Moglie, rispose a’suoi amici, che lo consigliavano di farla morire, o almeno di ripudiarla: Se licenziamo la Moglie, converrà che restituiamo parimenti la dote: e questa Dote era l’Impero. ◀Exemplum ◀Ebene 3 Da ciò ben vedete che la dote teneva in freno quel grand’uomo; [8] e pensate ch’ essa non potrà forse tenere in freno il vostro animo?

Finalmente sappiate che la Dote è stata introdotta per portare i pesi del Matrimonio, e non per stuzzicare l’appetito, e il fuoco dell’avarizia. E perciò quanto più esagerate la grandezza della dote, tanto più venite a condannarla; poichè col suo peso eccessivo nuoce ad ambedue le parti. Avvegnacchè da un canto può essa accrescere l’impudenza di colei che la porta; e dall’altro aumentare l’ingordigia di colui che la riceve. In corto dire, nel Matrimonio non conviene aver riguardo alla quantità della Dote, ma alla qualità della Donna; e nella Dote stessa l’una e l’altra si devono egualmente considerare. Ponderate bene quale essa sia, e non solamente quanto essa sia grande; donde sia venuta, e con quali mezzi sia stata acquistata. Moltissime eredità assai vantaggiose rinchiudono spesso beni accumulati per vie indirette ed illecite. Ebene 3► Exemplum► È già noto qual fosse il costume degli Affricani, e specialmente degli Abitanti d’Eliopoli. Tra essi le Spose non ritraevano la loro Dote dalla pietà de’loro Genitori, ma bensì dal loro disonor personale, e dalla prostituzione di se medesime. ◀Exemplum ◀Ebene 3 Tanto è vero che non v’è onore in isposare una Donna perchè ricca, ma solo in isposarne una virtuosa. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1