Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione XVII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.1\017 (1728), S. 103-110, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.17 [aufgerufen am: ].


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Lezione XVII

Alle Dame di grande Aria.

Zitat/Motto► Natio comœda est.

Juven. Sat. III. 100. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Non vi è niente, che io desideri con più ardore d’una sicura, ed onorevole pace, trà tutti li Prencipi d’Europa, benchè tema allo stesso tempo, delle conseguenze fastidiose, non già per quello riguarda gli affari politici, ma per quello s’appartene à nostri costummi, quale innondazione di [104] fetucie di Brocati non si scaricherà sopra di noi? A quali scoppi di ridere, e da quante insolenze non saremo esposti? Bramerei, con tutto il cuore, che a fine di prevenire tutti questi mali, vi fosse un ordine, che proibisse l’ingresso, in altri paesi, certe Galanterie superflue.

Io mi arricordo del tempo, in cui le Dame più ben educate seano à gara d’avere un Cameriere, perche ritrovavano, ne ve ne dispiaccia, che un Giovine era molto più destro, e più proprio à servirle d’una Donna. Ho veduto, io stesso, una di queste Abigaili Maschio, trottare dentro una Camera, con uno specchio in mano, e pettinare, una mattina intera la testa della sua Dama. Credo se il rumore di certa Dama rimasta incinta da uno di codesti Amphibi non fosse ben fondato; e credo, che in moltissimi luoghi, sia distrutta una tale razza di servitù.

Presso a poco, verso il tempo, in cui molti individui del nostro Sesso erano impiegati, a questa sorta di servitù, le Dame introdussero la moda di ricevere le visite al Letto. Si sarebbe pigliata, allora, per una grande inciviltà, se una Dama avesse ricusato di ricevere la visita d’un Cavaliere, per non essere ancora levata da Letto, e se un portiere avesse addotta una scusa si frivola, sarebbe stato riputato incapace di eser-[105]citare le fonzioni della sua carica.

Ebene 3► Allgemeine Erzählung► Si come io desidero di vedere tutto ciò, ch’è nuovo, pregai un mio Amico, acciò m’introducesse, una mattina, presso una di codeste Dame di bell’aria, e di presentarmele sul piè d’uno straniero, che non parlava col nostro linguaggio, per non essere obbligato a mantenere il mio rollo nella conversazione. Benche la Dama volesse comparire disabbigliata nel suo Letto, si era aggiustata colle sue più belle atrattive, e si era anche ornata per riceverci. I suoi capelli comparivano in un disordine molto studiato; e la sua veste da Camera, che parea gettata con negligenza sopra le di lei spalle, era increspata con artificiosa accuratezza. Per me rimango si nauseato da tutto ciò, che si avvicina alla immodestia nel bel sesso, che non potei a meno di non rivolgere gli occhj in altra parte, quando ella si rivoltava per il Letto, ed ero nella maggior confusione del mondo tutte le volte ch’ella stendea o un braccio, o una gamba. Le Galanti però, che aveano introdotto il libertino costumme vi rinunciarono a poco a poco, a misura, che s’invechiavano; ben persuase, che una Donna di 60. anni, non farebbe impressione veruna, quando anche si condennasse da se, alla tortura, ed alle strappate.

Sempronia è oggidì la più grande me-[106]raviglia, che abbi certa Nazione ma però è si modesta, che non riceve le visite, se non alla Toletta. E’ un contrasto assai grotesco il vedere questa bella Creatura parlare di Politica coi capelli ondeggianti sulle spalle, ed esaminare, in uno specchio quel volto, che fà una si terribile essecuzione sopra tutti gli spettatori, che la circondano. Qual cosa più galante, e più grata l’udirla parlare, ora colla sua Cameriera, ora colle sue visite! quale lusinghevole passaggio non fà ella da un’Opera, o da una Predica, ad un Pettine d’avorio, o ad una palotta da incipriare? quale piacere non ebb’io nell’udirla interrompere il racconto de suoi viaggi, per dare una commissione al suo Paggio; e trattenersi, nel mezzo d’una riflessione morale, applicando la estremità della sua lingua sopra una mosca, per attaccarla sul viso? ◀Allgemeine Erzählung ◀Ebene 3

Non vi è niente, che esponga una Donna a si grandi pericoli quanto quell’aria gaiosa, e quell’allegria si naturale alla maggior parte di quel sesso. Così dovrebbe ogni Donna saggia, e virtuosa moderare la vivacità, acciò non degeneri in tratti di poca modestia per non dire di poca onestà. Ma tutti li discorsi, e tutte le maniere de’Francesi non mirano, che a rendere il sesso più capricioso, o come si esprimo-[107]no eglino stessi, più risvegliato, il che non viene permesso dalla virtù e dalla discretezza. Il parlare alto nelle pubbliche Adunanze, e sulle pubbliche strade, facendo udire a tutto il mondo, che parlando di certe cose, che non dovrebbono dire, che in particolare, o all’orecchio è segno d’una bella, ed elevata educazione; frattanto la pudicizia, che fà arrossire, non è punto alla moda, ed il silenzio è più incivile di tutto ciò, che si potrebbe dire male a proposito. In somma la Prudenza, e la Modestia, che sono passate in tutti i tempi, ed in tutti i Paesi per i più degni ornamenti del bel sesso, non sono oggi riguardate, che come ingredienti d’una conversazione noiosa, e come qualità di persone ordinarie, che non debbono comparire se non frà domestici.

Ebene 3► Allgemeine Erzählung► Mi ritrovai anni sono ad una Tragedia in Teatro, e fui posto, per mia disgrazia, sotto il Palchetto d’una Dama di qualità, novamente venuta di Francia, come io ne dubitai dal rumore, che fea. Poco prima, che si aprisse la Scena, incominciò à dire, ad alta voce, e quando compariranno questi amabili incantatori? Appena escirono in Scena, che dimandò ad una Dama lontana da lei trè Palchetti, à mano destra se quei Incantatori erano piacevoli creature? un poco dopo, mentre certo At-[108]tore recitava uno de più belli discorsi dell’opera, fe segno, col suo ventaglio, ad’un altra Dama, alla sinistra, lontana come la prima, e le disse, à bassa voce, che fù intesa da tutto il Teatro: non avremo già famoso attor Francese Barone questa sera. Passati pochi momenti, chiamò, col proprio nome, un certo Giovine lontano trè Scagni da me, per dimandargli, se la moglie dell’autore di quella Tragedia era per anco viva; e pria, che le potesse rispondere, ella si mise a parlare, con un altro, di certa fantasma. Avea già raunato un circolo d’uditori, e fissata sopra di sè l’attenzione di quelli, che l’erano vicini; Ma io risoluto di udire l’opera, escj dalla sfera della sua insolenza, e mi ritirai in un Angolo più rimoto del Teatro. ◀Allgemeine Erzählung ◀Ebene 3

Questa gentile maniera, da fanciulletta, è uno de’più bei tratti della Galanteria. E solamente le Dame, che hanno viaggiato, per acquistare dello spirito, ponno giognere à tanta perfezione. E però vero, che vi sono delle Dame, le quali hanno viaggiato più centinaia di miglia senza peggiorare; e sono ritornate, con tutta la modestia, con tutta la discretezza, e con tutto il buon senno, che aveano prima di partire. Da un altra parte vi è un numero infinito di Dame ariose, che compariscono d’aver viaggiato, e sono sempre state frà i re-[109]cinti della loro Patria. Io stesso ho conosciuta una Donna, che non era mai escita dalla sua Parochia, e ciò non ostante era piena di tante impertinenze, e di tanti scherzi stranieri, quanti ne avrebbe possuti raccogliere dalla metà d’Europa.

Metatextualität► Mi capita in questo punto, una Lettera, che non posso a meno di qui registrarla, acciò si veggano le estremità, in cui danno le Donne. ◀Metatextualität

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Metatextualität► Sig. Filosofo. ◀Metatextualität

Io sono nel numero di quegl’infelici tormentati da una Moglie divota. Le Lezioni di Teologia la mattina; Le orazioni a mezzo giorno ed i Sermoni di preparazione la sera le Chiese, ed altro le rubbano tanto tempo, ch’ella non sà quasi mai ciò che avremo da pranzo quando non vi debba essere il suo Direttore. Se mi accade qualche volta d’averla sola in mia compagnia, sento un ecco perpetuo de sermoni, ch’ella ha uditi; mi carica d’una si furiosa raccolta di Testi, di Prove, e d’Applicazioni, che non ostante la mia stanchezza, quando la sera vado a Letto, lo strepito, che me ne resta nella Fantasia, non mi lascia pigliare il sonno, se non verso la mattina. Il deplorabile stato, in cui mi ritrovo, con molti [110] de miei confratelli, è degno di tutta la vostra compassione, e d’un pronto soccorso. Se voi non mel porgete sollecito, vado a rischio di vedermi ridotto a cattivo termine, da tanti sermoni, preghiere ed essercizj: E temo che la mia Moglie mi uccida, a forza di repetizioni, quando una felice morte non me ne liberi. Metatextualität► Sono. ◀Metatextualität ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1